Parco del Curone, “Dalla parte dell’Ambiente”: raccolta firme con Monte di Brianza

Tempo di lettura: 2 minuti

Lanciata una petizione online per chiedere di salvaguardare il Parco del Curone

Lunedì prossimo, 16 dicembre, si terrà la nuova assemblea della comunità del parco

MONTEVECCHIA – Una petizione per “sostenere la politica di salvaguardia che il Parco ha fino ad oggi adottato, senza concessioni che vadano a indebolire l’habitat e la biodiversità”. E per manifestare preoccupazione per il progetto del “Distretto del cibo” sostenuto dai Comuni di Montevecchia, Olgiate Molgora e La Valletta Brianza che prevede “una nuova e divergente visione del parco e delle sue finalità”.

L’associazione Monte di Brianza interviene nell’acceso dibattito connesso al rinnovo della presidenza del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone con una raccolta firme, rivolta ai sindaci della comunità del parco, promossa sulla piattaforma digitale Change.org
Ribadendo di seguire “con molta preoccupazione l’evolversi dell’iter per l’elezione del futuro Presidente e del Consiglio di Gestione del Parco”, i soci del sodalizio nato per tutelare il Monte di Brianza, da poco entrato a far parte del Parco del Curone con l’ingresso di Airuno, Valgreghentino e di un’ulteriore parte di Olgiate Molgora, sottolineano che la priorità dell’ente sovracomunale con sede a Cascina Butto deve essere quella “di stare della parte dell’Ambiente”.

“Fino ad ora l’ente Parco ha perseguito una politica di conservazione dell’area protetta attribuendo concessioni a agricoltori e ristoratori in un’ottica di sostenibilità, cercando di trovare il giusto equilibrio tra fruizione turistica, interessi economici delle varie attività presenti e salvaguardia dell’habitat naturale” ricostruiscono nel testo della petizione. “Tuttavia i Comuni di Montevecchia, Olgiate Molgora e La Valletta Brianza stanno operando per creare il “Distretto del Cibo”, utilizzando il progetto preliminare per impostare una nuova e divergente visione del parco e delle sue finalità”.

Uno scenario a cui il sodalizio si oppone con fermezza: “Il territorio del Parco è già molto antropizzato e un ulteriore incremento del flusso turistico, imposto dalle esigenze di pochi operatori commerciali risulterebbe insostenibile, considerate l’area di dimensioni ridotte e le vie di accesso alle strutture turistiche già congestionate e che costringono la chiusura della Valle e dell’Alta Collina nei fine settimana”.

Da qui la richiesta ai sindaci che lunedì 16 dicembre, dopo il rinvio deciso il 2 dicembre, si riuniranno a Cascina Butto per votare il nuovo presidente e il nuovo Consiglio di gestione. “Chiediamo ai sindaci di sostenere la politica di salvaguardia che il Parco ha fino ad oggi adottato, senza concessioni che vadano a indebolire l’habitat e la biodiversità. Il Parco rappresenta un’oasi di pace e serenità per la fauna presente e per chi lo frequenta e non deve diventare solo un’attrazione turistica”.

Non solo. “Auspichiamo che l’amministrazione del Parco non diventi terreno di conquista dei partiti e che gli interessi economici di pochi non prevarichino su quelli della maggioranza delle persone che hanno a cuore questo territorio. Pertanto, chiediamo alle amministrazioni di farsi carico della tutela di quella preziosa e delicata area incontaminata della nostra Brianza che rappresenta il nostro Parco!”