Parco del Curone, eletto Giovanni Zardoni: “Un presidente di minoranza”

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Ieri sera, lunedì, a Cascina Butto l’elezione del nuovo presidente del Parco del Curone

“Non pensavo di essere così divisivo. Sulle linee programmatiche amplierò il consenso”

MONTEVECCHIA – Giovanni Zardoni è il nuovo presidente del parco del Curone. La proclamazione è avvenuta ieri sera, lunedì, durante la riunione della comunità del parco convocata dopo che due settimane fa i sindaci avevano deciso di concedersi altro tempo per valutare altre candidature o provare ad arrivare a una convergenza più ampia intorno al none del coordinatore delle Gev, le guardie ecologiche volontarie.

Giovanni Zardoni

Nulla invece è maturato in questi quindici giorni se non l’accordo sulla lista dei consiglieri del Consiglio di gestione (Silvia Sesana, Paolo Belletti e Giulio Facchi) tanto che Zardoni è stato eletto, alla terza votazione, con il 53,8% delle preferenze e il voto favorevole di cinque Comuni (Cernusco, Montevecchia, Olgiate, Sirtori e La Valletta Brianza) e della Provincia di Lecco. Sette gli astenuti, ovvero le amministrazioni comunali riconducibili al centrosinistra, ovvero Airuno, Lomagna, Merate, Missaglia, Osnago, Valgreghentino e Viganò con il primo cittadino di Missaglia Paolo Redaelli chiamato a dare conto della scelta, scagliandosi contro la Provincia, rea di aver determinato, con il suo voto, la vittoria di Zardoni.

“Siamo seduti qui per profondo senso di istituzione” ha esordito Redaelli facendo riferimento alla possibilità di non presentarsi all’appuntamento rendendo invalida la seduta per la mancanza della maggioranza dei soci. “Rappresentiamo la maggioranza dei Comuni ed eravamo convinti di poter confermare il presidente uscente Marco Molgora che durante il suo mandato non ha mai trascurato alcun territorio. Il fatto che Molgora abbia ben lavorato era un giudizio anche di chi poi nei fatti non l’ha confermato. Eravamo e restiamo convinti che sarebbe stato un buon candidato e un ottimo presidente. Ora una minoranza di Comuni eleggerà un nuovo presidente grazie al voto determinante della Provincia: una scelta legittima ma discutibile in termini di opportunità. Ci auguriamo che la Provincia possa essere da oggi presente al tavolo della comunità del parco più di quanto sia stato fino a oggi”.

Paolo Belletti, Silvia Sesana, Giulio Facchi e Giovanni Zardoni

Redaelli ha chiuso il discorso esprimendo l’auspicio che possa essere rivisto anche lo Statuto per rimediare a una “probabile svista” che ha permesso la possibilità dell’elezione di un presidente con la maggioranza della percentuale di voti ma non quella degli enti soci.
“Questa nostra astensione non significa che saremo contro a prescindere: faremo sentire la nostra voce e il nostro voto per sostenere lo sviluppo sostenibile del parco: il bene del territorio e la sua tutela non potranno essere derogate. Da domani saremo a fianco del nuovo presidente con uno sguardo al futuro”.

Eletti quasi all’unanimità i membri del consiglio di gestione con la sola astensione di Gennaro Toto: “Si era detto altro, ma gli accordi vengono regolarmente disattesi e non lo ritengo corretto per chi si era messo in gioco”. Ha invece posto l’accento sulla necessità di trovare una collaborazione e una distensione il collega di Montevecchia Ivan Pendeggia: “L’interesse del Parco è superiore a quello di uno schieramento. Evidentemente non siamo in molti a pensarla così. Sono favorevole a una lista unica di candidati al consiglio di gestione in un’ottica di collaborazione non distruttiva”. Gli ha fatto eco Redaelli di Missaglia: “Anche io ho fatto un passo indietro per costruire una lista unitaria, più o meno condivisa da tutti”.

A seduta ormai praticamente sciolta Giovanni Zardoni si è alzato dal pubblico per prendere parola. “Non mi aspettavo che il mio nome fosse così divisivo dopo 27 anni di lavoro all’interno del Parco. Penso che l’astensione rappresenti un voto mediano e spero di riuscire a ottenere un più ampio mandato sulle linee programmatiche. Ringrazio chi mi è stato vicino in questi mesi”. Quanto allo sguardo verso il futuro del Parco, l’ormai ex coordinatore delle Gev ha precisato: “Sono per un parco che sia più comunità non solo nel nome bensì anche nei fatti. Lavoreremo per lo sviluppo e la tutela di quest’area ancora di più senza essere un censore. Rassicuro che la salvaguardia del Parco è il punto davanti a tutti e proprio per questo ho già incontrato alcune associazioni ambientaliste (Monte di Brianza, che ha anche promosso una raccolta firme in merito) e a breve incontrerò anche il Cai Missaglia”.

Durante la comunità del parco è stato indicato anche il componente nominato dal settore agricolo Valerio Galbusera, indicato da Cia e Coldiretti mentre si è in attesa della nomina del consigliere della Regione.
Nominati anche i rappresentanti delle associazioni venatorie e pescatorie Sergio Limonta e di quelle ambientaliste Luigi Maggi.