Una Merate più inclusiva e senza barriere: al via il piano Peba

Tempo di lettura: 2 minuti
Comune Merate
Sullo sfondo il Municipio di Merate

Il Comune ha presentato il percorso per arrivare alla stesura del Peba, piano eliminazione barriere architettoniche

Il primo passo è effettuare una fotografia dell’esistente e valutare, passo passo, come procedere

MERATE – L’obiettivo è arrivare a una città più inclusiva, senza ostacoli che compromettano la mobilità e la fruizione comoda e sicura degli spazi. E’ partito settimana scorsa, con l’incontro aperto alla cittadinanza, il processo partecipativo promosso dall’amministrazione comunale per arrivare a redigere il Peba, piano di eliminazione delle barriere architettoniche, uno strumento previsto per monitorare, progettare e programmare gli interventi per il superamento delle barriere architettoniche sul territorio, sugli edifici e gli spazi pubblici.

“Abbiamo avviato questo processo affidando, grazie a un contributo previsto da un bando provinciale, l’incarico di stesura del documento alle architette Cristina Trevia e Luisella Mauri” precisa il sindaco Massimo Panzeri, ricordando come dai banchi della minoranza si pervenuto più volte l’invito a occuparsi della questione.

“Il nostro piano ha tre obiettivi principali: l’accessibilità universale, ovvero creare un ambiente inclusivo in cui tutti possono partecipare pienamente alla vita comunitaria; la sicurezza e la conformità normativa, rispettando le normative vigenti in materia di accessibilità. Abbiamo appena avviato un processo che si compone di diverse fasi. Alla presentazione pubblica, a cui non hanno partecipato a onor del vero, molte persone, seguirà una raccolta di suggerimenti, istanze e richieste tramite un questionario, disponibile sulla pagina internet del Comune”.

In questo modo sarà possibile effettuare una ricognizione della situazione evidenziando le criticità maggiori, definire strategie e obiettivi. “Individueremo cioè una scala di priorità in modo che l’amministrazione comunale possa poi intervenire per step a risolverle. In base ai risultati della valutazione, procederemo infatti con la rimozione delle barriere architettoniche ancora esistenti e la ristrutturazione di spazi per renderli accessibili”.

 

Attenzione verrà posta anche alla pianificazione futura. Panzeri sottolinea come il piano miri a eliminare non solo le barriere architettoniche comunemente intese, ovvero gradini e ostacoli che impediscono o rendono difficile la mobilità, ma anche le barriere percettive e ambientali come la mancanza di segnali acustici o la presenza di arredi urbani in luoghi poco accessibili che possono rendere la città meno inclusiva.

“Il processo è partito e ora procederemo per gradi. La priorità di intervento verrà data a edifici pubblici a partire dalle scuole. Siamo determinati a rendere i nostri spazi accessibili, inclusivi e sicuri”.