Gambero di fiume, continua l’emergenza: il WWF diffida il Comune di Colle Brianza

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Gamberi di fiume moria a Colle Brianza

L’associazione prova ad accelerare la risposta dell’Amministrazione, dopo l’appello inascoltato per salvare il gambero di fiume

“Se la politica si è dimostrata per lo più sorda al problema ambientale, i cittadini hanno dimostrato il contrario”. Già raccolti infatti oltre 500 euro per realizzare una barriera protettiva

COLLE BRIANZA – Continua l’emergenza per i gamberi di fiume della Bevera, a rischio moria per la presenza di una peste nelle acque lungo la Bevera di Brianza in località Val Chignolo e Valle della Taiada, nel comune di Colle Brianza. Già WWF Lecco aveva lanciato un appello negli scorsi giorni con l’intenti di salvarli e tutelare soprattutto le specie che si trovano a monte, rivolgendosi anche all’Amministrazione comunale per costruire una barriera in legno temporanea. Al momento però, non risulterebbe pervenuta alcuni risposta, e l’associazione ha deciso di prendere una posizione ancora più dura, diffidando il Comune con la speranza presto di ricevere un riscontro.

“Vi abbiamo già raccontato nei giorni scorsi la disperata situazione del gambero di fiume (Austropotamobius pallipes) in comune di Colle Brianza, lungo la Bevera di Brianza in località Val Chignolo e Valle della Taiada. L’aggiornamento odierno è che, nel silenzio delle Autorità preposte, che prosegue ormai da quasi una settimana, il WWF Lecco, nella serata del 27 ottobre 2023, ha preso una posizione forte inviando una diffida a provvedere al Comune di Colle Brianza, nel tentativo di accelerarne la risposta”, racconta Giovanna Corti, presidente di WWF Lecco.

“Questo – prosegue la presidente – nonostante le raccomandazioni dell’ARPA e le indicazioni degli esperti, nonché la preoccupazione dei cittadini. Evidentemente, la salvaguardia di una specie autoctona e del bene-ambiente, protetto dalla nostra Costituzione, non è una priorità per la politica”.

Corti, nel rafforzare il suo messaggio, chiama in causa anche la Costituzione: “L’intervento a tutela dell’ambiente non è soltanto una scelta auspicabile, del resto, ma è un preciso dovere sancito dalla Costituzione: la protezione della fauna, infatti, è stata recentemente riconosciuta dalla riforma costituzionale all’interno dell’art. 9 tra i compiti dello Stato, ad ogni suo livello amministrativo. Il Codice dell’Ambiente (D.Lgs. n. 152/06), poi, aggiunge che ‘anche l’attività della pubblica amministrazione deve essere finalizzata a consentire la migliore attuazione possibile del principio dello sviluppo sostenibile, per cui nell’ambito della scelta comparativa di interessi pubblici e privati connotata da discrezionalità gli interessi alla tutela dell’ambiente e del patrimonio culturale devono essere oggetto di prioritaria considerazione‘ “.

Se al momento l’Amministrazione non ha ancora battuto colpo, la cittadinanza ha dimostrato attenzione verso l’emergenza in atto: “Il Reel Instagram con cui viene spiegata la situazione del nostro gambero, fanno sapere dal WWF Lecco, ha ottenuto migliaia di visualizzazioni e la raccolta fondi procede spedita – fa sapere la presidente – Siamo grati e soddisfatti per la mobilitazione e la generosità che questa vicenda ha suscitato nella cittadinanza: abbiamo raccolto in un paio di giorni circa cinquecento euro, finalizzati all’acquisto dei materiali necessari per realizzare la barriera di contenimento, nonché moltissime manifestazioni di sostegno da parte di associazioni e persone comuni, sia del territorio sia lontane. Questo ci conforta: nonostante la politica sia per lo più sorda al problema ambientale, i cittadini hanno dimostrato il contrario. Ricordiamo di partecipare alla raccolta fondi, in attesa di vedere finalmente la conclusione di questa incredibile vicenda”.

Qui il link per accedere e partecipare alla raccolta fondi.