Domani in Regione una commissione straordinaria con le società energetiche
Anche il livello del Lario, dopo i minimi di aprile, è di nuovo in discesa
LECCO / MILANO – E’ prevista per domani, in Regione Lombardia, una seduta congiunta straordinaria della commissione montagna per valutare azioni urgenti da assumere per fare fonte alla grave crisi idrica e all’emergenza siccità.
E’ quanto annunciato al Pirellone dove sono stati convocati i vertici di A2A, Edison, Enel, Italgen e Terna, le società che si occupano di servizio idrico ed energia elettrica che si confronteranno con i commissari regionali.
Seguirà un incontro operativo con l’Assessore regionale agli Enti locali, Montagna e piccoli Comuni Massimo Sertori. L’obiettivo della riunione è quello di trovare una soluzione sull’erogazione dell’acqua alle dighe.
“Per mitigare la grave crisi idrica in Lombardia, Enel si è resa disponibile a rilasciare acqua anche per i fiumi Brembo e Serio con lo stesso orizzonte temporale di Adda e Oglio. In particolare, il produttore idroelettrico rilascerà quindi, fin da subito, per almeno 10 giorni, 200.000 metri cubi di acqua al giorno per il fiume Brembo e 250.000 metri cubi di acqua al giorno per il fiume Serio” aveva annunciato Sertori nei giorni scorsi.
La situazione più preoccupante è quella della Pianura Padana con il Po in secca, l’allarme riguarda soprattutto la disponibilità di acqua per le irrigazioni mentre per l’uso domestico al momento non sono paventate criticità.
Il lago a Lecco
Anche nel lecchese il livello del lago è tornato a scendere: dopo aver toccato i minimi ad aprile, andando sotto di 30 cm rispetto allo zero idrometrico, la curva guarda di nuovo verso il basso e attualmente il livello è a -8 cm.
Secondo Coldiretti, anche l’aera lariana sconta ripercussioni all’agricoltura stimando una “diminuzione del 30% della produzione di grano tenero e duro nel Comasco e nel Lecchese a causa della siccità prolungata e delle grandinate recenti”.
“L’inizio della mietitura è previsto a metà luglio, a differenza delle campagne, che si stanno già preparando, e del Sud Italia, in cui è già cominciata. Il calo ha provocato un notevole disagio per le aziende cerealicole, le quali hanno dovuto affrontare i rincari delle spese di produzione – spiega Coldiretti – Ciò ha portato all’aumento dei prezzi sui prodotti per i consumatori”.