La micia Dea nei giorni scorsi aveva salvato dei cuccioli di lepre a Santa Maria Hoè
“I cuccioli sono molto delicati e allattarli correttamente non è semplice”
CALOLZIOCORTE – “Le leprottine salvate il 1° agosto dalla amorevole gatta Dea sono allattate regolarmente e crescono bene, anche se hanno perso la mamma. Prima di poterle reinserire in natura ci vorrà ancora molto tempo”. A raccontare il prosieguo della vicenda è il Centro Recupero Animali Selvatici (Cras) “Stella del Nord”, gestito a Calolziocorte dalla Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, che con amore e competenza, si prende cura degli animali del bosco.
La storia aveva commosso tutti gli amanti degli animali. A Santa Maria Hoé erano giorni di forti temporali e la tana dei cuccioli di lepre si era probabilmente riempita d’acqua, mettendo rischio la loro vita. La micia Dea, dal grande istinto materno, li ha soccorsi come se fossero i suoi gattini e uno per uno li ha tratti in salvo portandoli sotto il balcone di casa. Poi ha miagolato finché non è riuscita ad attirare l’attenzione dei suoi proprietari che hanno soccorso i cuccioli e li hanno portati al Cras, fortemente voluto dalla presidente della Leidaa, l’on. Michela Vittoria Brambilla.
Ed è proprio lei a commentare il video diffuso in rete, nel quale si vede uno dei piccolini sapientemente allattati dalla volontaria Elena, persona di grande esperienza e competenza proprio nella cura dei lagomorfi, ovvero della grande famiglia dei conigli e delle lepri. Il piccolino gusta la poppata da una sorta di siringa speciale, muovendo le zampette anteriori come se stesse davvero spingendo il ventre della mamma.
“Sono molto delicati – spiegano al Cras – e allattarli correttamente non è semplice. Non vi sono orari né dosaggi precisi. Sono le piccole lepri a richiedere la poppata quando hanno fame e a decidere quanto latte assumere: un prodotto particolare che arriva dagli Stati Uniti”. La tempestività è fondamentale per il salvataggio di questi neonati, come di tutte le altre specie della quali si occupa il centro specializzato di Leidaa che ha iniziato la sua attività con l’autorizzazione ufficiale della Regione Lombardia nello scorso mese di marzo.
I pazienti di questo “ospedale” per animali selvatici (con tanto di sala operatoria) sono tutti gli animali del bosco: lepri, ricci, tassi, volpi, faine, ogni genere di ungulato, tutti gli uccelli, dal passerotto, ai rapaci, agli acquatici, come i cigni o i germani, ai pipistrelli. Li accudiscono volontari specializzati, sotto la guida dell’equipe veterinaria: il direttore sanitario dott. Rainer Schneider, uno dei massimi esperti in Italia di fauna selvatica ed esotica, il dott. Croci e il dott. Fornari. “La gestione dei mammiferi feriti é diretta dalle volontarie Gabriella e Grazia, che si occupano dei post-operatori e delle degenze con l’aiuto di Mascia e Sandra; quando invece si tratta di neonati da svezzare, entrano in gioco le balìe specializzate. E’ il caso ad esempio di Valentina, anche lei con grande esperienza di piccoli orfani selvatici, che ha in allattamento ricci e scoiattoli neonati, o appunto di Elena, grande appassionata di lagomorfi, e che al momento si dedica con amore allo svezzamento della lepri salvate dalla micia, ma anche di altri cuccioletti arrivati al centro”.
Poi c’è la divisone uccelli di terra e acquatici: Ornella coordina le degenze, mentre Manuela è la capo balia dei pulli, poi ci sono Cristina, Dolores, Katia, Roberto, Giuseppe, Giuliano, Giorgio. “Siamo grati ad Elena che si prende meravigliosamente cura delle leprotte salvate dalla micia – spiegano al Cras – come tutti gli altri volontari che si dedicano con grande impegno e passione alla cura degli animali selvatici e ai nostri veterinari, molto competenti e sempre disponibili. La battaglia per difendere i diritti di tutti le creature del bosco deve unire l’Italia intera e la nostra Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, con la presidente on. Michela Vittoria Brambilla e tutte le strutture territoriali dal nord al sud del paese, intende dare un contributo concreto e di prima linea. Se avvistate animali selvatici in difficoltà, sul territorio lecchese, contattate subito la polizia provinciale attraverso il numero diretto o eventualmente il 112. Ricordiamo che il codice della strada prevede l’obbligo di soccorso anche per gli animali”.