INVERUNO – Rovinosa sconfitta per il Lecco che cade sul campo dell’Inveruno, compagine terzultima in classifica, e regala al Piacenza la possibilità di allontanarsi ancora di più.
I tre punti partita sarebbero serviti per mantenere (o diminuire) i sette punti di distacco dalla vetta, ma sul campo di via del Lazzaretto il Lecco non parte con il piede giusto e dopo i primi timidi tentativi di andare in attacco inizia a subire il gioco dei padroni di casa, tanto che subito al 5’ arriva il primo gol dei gialloblu: svista di Rigoni e Crotti a centrocampo che perdono palla, Truzzi recupera e lancia lungo per Repossi che con una diagonale da destra spiazza Lazzarini (1-0), nessuna iniziale reazione da parte dei blucelesti, ma al 19’ il giovane Rigoni sorprende con un colpo da maestro: il suo pallonetto spiazza Voltolini e il Lecco pareggia (1-1). Secondo il tabellone la gara si riapre completamente, ma in campo il Lecco torna ad essere solo l’ombra di se stesso e il primo tempo si chiude sull’1-1.
L’inizio della ripresa è la fotocopia del primo tempo e dopo soli 6’ di gioco il Lecco finisce in svantaggio: Leotta trova spazio nella difesa bluceleste e va a rete a porta vuota dopo aver saltato anche Lazzarini (2-1). De Paola prova a dare uno scossone alla partita e sostituisce Crotti con Rigamonti, ma al 13’ è Cardinio che regala una speranza concludendo a rete con un colpo di testa sul cross di Barzaghi. Il buonumore, però, dura poco: la difesa bluceleste inizia a lasciare tanti, troppi, spazi e al 30’ ne approfitta ancora Leotta che salta De Angeli e Lazzarini e, di nuovo, insacca a porta vuota (3-2). Il nuovo svantaggio è il colpo di grazia: il Lecco “sparisce” del tutto, l’ingresso dell’attaccante brasiliano Joelson al posto di Bugno non serve a nulla, anzi al 37’ Bernasconi salta con facilità tutta la retroguardia e firma la rete del 4-2.
La gara si conclude al 48’ quando i tre fischi finali confermano la caduta del Lecco: se questa sera il Piacenza riuscirà a battere il Mapellobonate i punti di distacco con la vetta diventeranno dieci e, nonostante il campionato sia ancora lungo, un divario così ampio certamente smorzerebbe l’entusiasmo.