Situazione ancora poco chiara
Dal 4 potrebbero allenarsi gli atleti di “interesse nazionale”
LECCO –L’imminente fase 2 annunciata domenica dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, consentirà agli sportivi di riprendere la propria attività. Dal 4 maggio, il via libera agli sport individuali e dal 18 quelli a quelli squadra avrebbe dovuto avvantaggiare gli sport come tennis, scherma e ginnastica, tutti con formazioni che militano in campionati di vertice. Il problema è la definizione di “atleta di interesse nazionale” che crea più di un’incognita.
“Noi due atlete di interesse nazionale le abbiamo – dichiara il maestro Mirko Buenza del Circolo della scherma di Lecco – e sono Sofia Brunati e Sofia Della Vedova. Teoricamente potremmo riprendere a partire da settimana prossima con loro, ma al momento non abbiamo ancora deciso nulla. La palestra è stata sanificata, ma non siamo dotati di termoscanner e dell’attrezzatura necessaria per riprendere l’attività in sicurezza.”
Piuttosto sconfortato Adamo Panzeri, allenatore del Tennis Club Lecco. “Per noi non cambia nulla. Le dichiarazioni sono piuttosto confuse, hanno detto che riprenderà lo sport individuale, ma in realtà si tratta solo di attività fisica individuale. Stiamo aspettando un chiarimento da parte della Federazione, visto che abbiamo una formazione in Serie A2 e quindi la speranza è che almeno gli atleti della squadra possano ricominciare. Per quanto riguarda il Circolo, è chiuso ancora al pubblico, come tutti i centri sportivi.
Anche le ginnaste di Elena Taschetti, allenatrice della Ghislanzoni-GAL, attendono notizie. “Il decreto permette il ritorno all’attività delle ginnaste di interesse nazionale, ossia quelle che avrebbero partecipato alle Olimpiadi o che gareggiavano in tornei internazionali. Noi dovremmo essere il prossimo step, ma al momento non abbiamo avuto nessuna comunicazione in merito, quindi proseguiamo col lavoro casalingo. Per quanto riguarda la situazione dei campionati, sia maschile che femminile, il dispiacere è doppio, visto che avevamo la possibilità di ottenere la promozione con entrambe le formazioni. Sembra però che ci sia la volontà di concludere il torneo, magari spostando la terza e ultima prova in autunno.”
L’Atletica Lecco
“A Lecco siamo senza pista d’atletica quindi anche se la Fase 2 avesse tolto tutte le restrizioni, il problema principale sarebbe l’usufruirne” spiega Maurizio Longoni, segretario dell’Atletica Lecco. (su questo leggi anche l’articolo al link)
“In questa fase è consentita la ripresa degli allenamenti agli atleti di interesse nazionale ma se gli impianti restano chiusi anche per i nostri, che si stavano allenando in altre piste anche fuori provincia, poco cambierà per noi. La questione principale è la riapertura degli impianti – prosegue Longoni – Provate ad immaginare chi fa salto con l’asta, o il lancio del martello o del giavellotto”.
“I mezzofondisti sono tra quelli che probabilmente riusciranno ad ottenere i maggiori benefici da questa fase 2, possono ricominciare a correre seguendo le regole, allenamenti individuali e tenendo la distanza se dovessero incrociare altri podisti, penso che per loro sia un bel passo in avanti, certo mancherà anche a loro la pista di atletica ma non sarà un problema andare a correre in ciclabile, in montagna o nei parchi quando riapriranno”.
L’incognita dei corsi per i bambini
“Un’altra questione ulteriore, che sarà probabilmente un problema anche in futuro – dice ancora Longoni – è la gestione dei corsi di avviamento allo sport, il nostro vivaio con i più piccoli che si trovano un paio di volte a settimana in palestra. Come si fa ad avere gruppo di ragazzi tutti raggruppati in palestra e a far rispettare le distanze tra di loro? Ad evitare i contatti? Chi pretende questo, probabilmente non sa nemmeno cosa sia l’atletica giovanile in cui si insegnano le basi per il futuro facendo giocare i ragazzi attraverso esercitazioni mirate”.