RUBRICA – Carissimi lettori bentrovati! Oggi riflettiamo intorno ad un’annosa questione: è possibile per una donna nel nostro bel Paese coniugare famiglia e carriera? E più nello specifico: è possibile coniugare famiglia e pittura? Proveremo a rispondere alla domanda (insidiossima) attraverso la storia di due pittrici, la meneghina Carla Maria Maggi (1913-2004) e la valmadrerese di adozione Costantina Bux, nata a Terlizzi in provincia di Bari nell’aprile del 1955. Vedremo cosa accomuna e cosa differenzia queste due donne amanti dei ritratti e della pittura ad olio.
“La passione per l’arte- racconta Costantina- è sempre stata dentro di me, fin da quando ero bambina; ho frequentato la scuola d’arte e due anni di accademia poi mi sono sposata, mi sono trasferita qui al nord e ho mollato tutto; ho avuto tre figli e sono stata parecchio impegnata a fare la moglie e la mamma. Quando erano piccoli realizzavo qualcosa a carboncino o ad inchiostro, non potevo certo avere in giro per casa trementina e colori ad olio; poi, quando l’ultimo figlio ha cominciato ad essere un pochino autonomo, ho ripreso a dipingere e a fare corsi; ne ho seguito uno con Achille Zoccola e altri con Vittorio Martinelli. Pur essendo un’amante del ritratto ho dipinto per dieci anni il paesaggio locale così diverso da quello pugliese; me ne sono innamorata e ho voluto entrarci dentro”.
Anche Carla Maria Maggi (figlia della buona società milanese degli anni trenta) aveva una grande passione per la pittura al punto da convincere il padre, all’età di 14 anni (siamo nel 1927) a lasciarla dipingere e studiare pittura nell’atelier di Giuseppe Palanti, pittore molto in vista, docente di decorazione a Brera, costumista e scenografo alla Scala. Per Carla Maria è una grande vittoria poichè la madre, portatrice dei valori borghesi del tempo, si era risolutamente opposta.
La Maggi dimostra grande talento ma, dopo il matrimonio, smette definitivamente di dipingere e di quel talento non si sarebbe saputo nulla se nel maggio del 1997 il figlio Vittorio Mosca, curiosando nel solaio della villa di famiglia a Cuvio, vicino al lago Maggiore, non avesse del tutto casualmente trovato, in perfetto stato di conservazione, le sue opere ancora avvolte in coperte di lana grigia.
Spero che questi racconti di vita vera abbiano aiutato ciascuno a trovare la propria risposta alla domanda che ci eravamo posti all’inizio di questo articolo.
E se qualcuno avesse voglia di vedere dal vivo un quadro di Costantina Bux potrà visitare la mostra di pittura -laboratorio artistico con Rosalba Citera “Colori ed emozioni” a conclusione dei 700 anni con Dante (posticipata per via del Covid) presso la sala civica di villa Canali a Civate, qui la nostra espone il quadro “Beatrice portata in Purgatorio dagli angeli”. La mostra, con tanti altri artisti locali, sarà visitabile solo fino a domenica (orari feriali 15-18,30; festivi 10-12 e 15-18,30).
Giovanna Samà
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