LECCO – Un esposto alla Procura della Repubblica contro l’Azienda ospedaliera di Lecco è stato presentato dalla famiglia di Alfredo Cortese, il 47enne lecchese che nell’estate del 2011 è finito ad un passo dalla morte dopo aver contratto una fortissima infezione che lo ha costretto in coma per circa 80 giorni.
La denuncia è stato depositata in Procura lo scorso 7 marzo, anche se la notizia è trapelata solo nelle ultime ore, e vedrebbe diversi medici e reparti del Manzoni al centro dei sospetti e delle accuse dei famigliari:
“C’è stato un atteggiamento superficiale, prima al Pronto soccorso, quando si sono sottovalutate per ben due volte le condizioni di mio fratello e poi al ritorno dall’Ospedale di Erba, quando gli sono state sospese tutte le cure ed i macchinari – spiega il fratello Domenico – Neanche a 24 ore dal suo rientro a Lecco, Alfredo è finito in Terapia Intensiva; dieci giorni dopo era ridotto in stato vegetale in Neurorianimazione”.
Domenico Cortese spiega di mancanze non solo da parte dei medici, ma anche del personale ospedaliero, per un totale di una ventina di persone verso le quali la famiglia del 47enne auspica un’indagine da parte della Procura.
“Ora Alfredo sta meglio, ma è rimasto sulla sedia a rotelle e gli ultimi medici che non l’hanno visitato ci hanno detto che purtroppo è impossibile per lui tornare a camminare come prima – prosegue Domenico – aveva un’azienda artigianale che ha dovuto chiudere, abita con due genitori 80enni ed è stato riconosciuto invalido al 100%. Aveva una vita indipendente ed ora, a 47 anni, si ritrova ad aver bisogno dell’aiuto degli altri”.