LECCO – Due ore di discussione e tutto rinviato a questa sera: è terminato così, in Consiglio Comunale, quello che si è rivelato essere solo il primo round sulla messa in vendita di Linee Lecco. Ad assistere al dibattito a Palazzo Bovara erano presenti anche i lavoratori dell’azienda, affiancati dai rappresentati del sindacato UGL Trasporti che nei giorni scorsi aveva espresso una netta contrarietà alla vendita della società, insieme all’associazione Qui Lecco Libera, anch’essa d’accordo per un rinvio della questione in attesa di maggiori chiarimenti (vedi lettera).
Contro il provvedimento sono state presentate due pregiudiziali, entrambe bocciate durante la seduta: una da parte del consigliere Alessandro Magni (Fds) e l’altra dalla Lega Nord e Siamo Gente Comune, per chiedere tempo ulteriore per un approfondimento sui bilanci e sui risvolti che l’alienazione della società pubblica ad un privato potrebbero comportare; una terza è stata presentata e poi ritirata dal capogruppo Idv, Ezio Venturini, tornato in riassetto con la maggioranza.
Parole di fuoco sono piovute dai banchi dell’opposizione verso il sindaco Brivio e l’Amministrazione: “Quando la ragione è inquinata, la verità è inquinata” ha tuonato il consigliere leghista Stefano Parolari, autore dei 17 emendamenti che stasera l’assemblea si appresterà a valutare; Magni ha invece puntato il dito contro quella che ha definito “autoreferenzialità” dell’Amministrazione comunale: “Il problema più grave è mancanza di produrre partecipazione e democrazia. Non è possibile pensare di mettere in atto processi che convochino i cittadini e i lavoratori interessati?”
Contrario alla vendita in toto dell’azienda pubblica anche il PDL, con l’unica eccezione del consigliere Stefano Chirico dal gruppo misto Ernesto Palermo, mentre il PD ha difeso il provvedimento:
“Da più di due anni scelto questo percorso ed ora stiamo facendo un piccolo passo verso la conclusione, il tempo per approfondimenti è scaduto, ora è tempo della responsabilità e delle scelte” ha sottolineato il capogruppo Stefano Citterio.
La replica è di Antonio Pasquini (Pdl) e De Capitani (Lega) che hanno ricordato alla maggioranza come lo scorso anno il Consiglio abbia avallato la possibilità di vendere solo una quota minoritaria della società. Insomma, un confronto che sembra non trovare alcun accordo tra le parti ed è probabile che il PD prosegua per la sua strada sostenuto dai voti di Appello per Lecco e Idv.
Nel frattempo il sindaco Brivio ha ribadito le ragioni della vendita, quindi della necessità per Linee Lecco di valorizzarsi con la sua acquisizione da parte di una società forte, affinché possa competere alla prossima gara per l’appalto del servizio in città: “Se non compiamo questa scelta ora potremmo essere costretti a farla in tempi peggiori; tentando di salvare tutto, rischiamo di non salvare nulla”.