Tassa rifiuti. L’allarme di Confcommercio: “Previsti Aumenti del 290%”

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LECCO – Conguaglio Tares rinviato a dicembre come deciso dal Consiglio dei ministri il 6 aprile scorso. Nessun passo indietro, tuttavia la nuova tassa sui rifiuti non è stata abrogata, si tratta solo di una proroga.

Intanto sale la preoccupazione tra i commercianti, i quali, come si evince dall’indagine realizzata da Confcommercio sul costo dei rifiuti per le imprese, subiranno un salasso che per molti sarà insostenibile. si prevedono aggravi pesantissimi soprattutto per determinate categorie che si troveranno a dover pagare migliaia di euro rispetto alle centinaia sborsate fino a oggi per lo stesso servizio.

I nuovi parametri adottati per calcolare la nuova imposta sui rifiuti (Tares) che andrà a sostituire Tarsu e Tia oltre alla quota ambientale per lo smaltimento dei rifiuti, prevede anche una quota “servizi” per la sicurezza, l’illuminazione e la gestione delle strade. Parametri che faranno schizzare gli importi che si dovranno pagare. Dall’indagine di Confcommercio infatti categorie come ortofrutta, pescherie, fiori, pizza al taglio che hanno una superficia di 100 mq si troveranno a pagare oltre 3mila euro all’anno rispetto alle precedenti 400 euro. Tra le categorie più colpite discoteche e night club per un locale di 200 mq l’esborso passerà da 558 euro più spiccioli a quasi 4mila e 500 euro. Aumenti esponenziali anche per ristoranti, trattorie e pizzerie, per un locale di 200 mq si passerà da 800 euro circa a oltre 4700 euro; pesantemente colpiti saranno anche bar, caffè e pasticcerie, infatti per un locale di 100 mq la tassa rifiuti passerà dagli attuali 400 euro circa a poco meno di 1700 euro.

Ad alzare la voce è il presidente di Confcommercio Lecco Peppino Ciresa: “In un contesto di calo dei consumi così diffuso la mazzata della Tares è davvero pesante. E’ da mesi che Confcommercio lancia l’allarme e la proroga da noi richiesta va nell’ottica di evitare che le imprese debbano pagare un conto salato e incomprensibile. Le cifre che girano sono talmente alte da sembrare incredibili. Ma purtroppo l’aumento sarà reale e toccherà pesantemente le tasche degli imprenditori”.

Il direttore di Confcommercio Lecco Alberto Riva entra nel dettaglio degli aumenti e rincara la dose: “In base alle proiezioni elaborate dall’Ufficio Studi di Confcommercio, che difficilmente sbaglia nelle sue previsioni, l’incremento medio sarà del 290% con punte del 600% per alcuni settori merceologici. Davvero non si capisce se chi assume queste decisioni sappia comprendere la portata di queste imposizioni. Si tratta di un ulteriore salasso insostenibile con aumenti discrezionali perché calcolati sulla base di coefficienti arbitrari come il predominio del peso della superficie dell’area rispetto ai rifiuti prodotti”.

QUI L’INDAGINE DI CONFCOMMERCIO SUL COSTO DEI RIFIUTI PER LE IMPRESE

oltre alla quota ambientale per lo smaltimento dei rifiuti, anche una quota “servizi” per la sicurezza, l’illuminazione e la gestione delle strade