Il tour delle Orobie con la mula si conclude sulla SS36 scortati dalla Polizia…

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LECCO – Partiamo dalla fondo, dall’ultima tappa di giovedรฌ 22 agosto, con l’entrata in Lecco scortati dalla Polstrada. Politici? Vip? Magnati dell’alta finanza? Macchรจ, parliamo di Maurizio Valsecchi (gestore del rifugio Azzoni in vetta al Resegone), di Stefania Valsecchi (la Steppo fresca reduce dalla traversata integrale delle Alpi in mountainbike) e della mula Giulia che dovendo percorrere il pericoloso tratto di Statale 36, da Abbadia Lariana a Lecco, hanno trovato un prezioso aiuto dalla Polizia. Ah giร , non va dimenticata la cagnetta Doria.

Ora, la domanda spontanea รจ, ultima tappa di cosa?

Bene, Maurizio e Stefania hanno voluto percorrere le strade storiche delle Orobie, partendo dal rifugio Azzoni in vetta al Resegone (1860m) per fare ritorno a Lecco macinando in una settimana circa 200 chilometri.

“Da parecchio pensavamo ad un tour simile ed ora abbiamo trovato tempo e modo di realizzarlo โ€“ spiega Stefania – La prima tappa ci ha visti scendere il giorno di Ferragosto dal Resegone fino ad Avolasio (820 m) passando per la Val Taleggio, dove siamo stati accolti in modo a dir poco trionfale da tutti.
Il giorno successivo, il 16 agosto, abbiamo raggiunto Sottochiesa poi Cantiglio (circa 1100 mt di quota). Abbiamo quindi proseguito verso La Pianca seguendo il sentiero dei Partigiani raggiungendo cosรฌ la Val Brembana. Quindi siamo scesi a Oneta (quota 420) paese di Arlecchino, e luogo dove inizia la prima delle 3 vie storiche che vogliamo percorrere: la Via Mercatorum, usata dai mercanti del medioevo per portare le merci dalla Repubblica Veneta alla Valtellina attraverso il Passo San Marco e da lรฌ ai Grigioni e al nord Europa. รˆ bellissima, tutta acciottolata, su e giรน di ponti di pietra, perfette staccionate in legno, fonti d’acqua fresca ogni 200 metri e fiumetti, all’ombra di tigli e faggi: un incanto da documentario. Passiamo per Cornello del Tasso, paese della famiglia Tasso che inventรฒ il servizio postale moderno detenendone il monopolio per lungo tempo, dopodichรจ raggiungiamo Camerata Cornello dove ci fermiamo per la notte”.

Si arriva cosรฌ a sabato 17 agosto, la marcia di Maurizio e Stefania continua lungo la via Mercatorum e la Val Brembana, dove a volte l’antica via sparisce lasciando il posto alla piรน moderna ciclabile. “La Mercatorum si riprende a Olmo al Brembo โ€“ prosegue Stefania – dove si unisce anche alla Via del Ferro, per sbucare ad Averara. Da Averara si prende per Valmoresca fino quota 1500 metri dove c’รจ lo sbarramento della diga di Alta Mora dove ci siamo fermati per la notte”.

Il mattino seguente, domenica 18 agosto, il cielo รจ ultra terso, ma il sole รจ lungo a venire… “fortuna sia giunto l’ospitale custode della diga, Ivano Locatelli โ€“ spiega Stefania โ€“ che cordialmente ce la fa visitare, prima di riprendere il cammino e imboccare la Via Priula che passa da Ca’ San Marco. Quest’altra via risale al 1593, voluta dal Governo della Serenissima che incaricรฒ Alvise Priuli, Potestร  di Bergamo, di realizzarla. Lui ci mise ingegno e mano e in pochi anni la portรฒ a termine: piรน larga della Mercatorum e su passaggi piรน agevoli concedeva il passo anche ai carretti, non solo ad animali da doma, cosรฌ divenne la via principale di collegamento tra Venezia e Valtellina per non passare sui territori del Ducato di Milano e pagarne le gabelle. Cosรฌ, giungiamo a Ca’ San Marco (1800 m), ci alziamo fino al Passo (1992 m) e scendiamo fino ad Albaredo (900 metri circa) per la notte”.

Lunedรฌ 19 continua la discesa sulla Priula fino a Morbegno dove vengono ospitati per il pranzo dai proprietari dell’Osteria del Zep. Il quartetto procede verso Colico e approdano al B&B Casa del Viandante da dove parte la terza via storica a chiudere il cerchio.

Martedรฌ 20 il sole brilla โ€“ continua Stefania – l’aria sfavilla ed รจ fresca per il temporale anche notturno, cosรฌ procediamo di buona lena sebbene in sentiero salga fino a 600 metri al villaggetto di Sparesee abitato soprattutto da stranieri (tedeschi, olandesi, inglesi) che la sanno lunga! รˆ talmente bello qui, nel bosco a picco sul lago che sembra di essere in un isola mediterranea. Sopra Dazio troviamo un crotto privato e mentre ci rinfreschiamo al fontanone arriva il padrone, il signor Paolo, che ci offre da bere e da mangiare. Dopo un paio d’ore e di bottiglie riusciamo a rimetterci in marcia e attraverso il sentiero del Viandante procediamo fino Perledo dove facciamo tappa e riposiamo un giorno. Sapendo che gioved’ 22 saremmo arrivati ad Abbadia Lariana dove il Sentierio ha termine e per giungere a Lecco dovremo affrontare la famigerata SS36, mi viene l’idea di sentire la Navigazione del Lago per sapere se possiamo ‘battellare’ la Giulia, ma a ragione ci vien detto di no. E’ una brava muletta ma non sappiamo come reagisce alle onde lacustri, se dovesse agitarsi e scalciare chi la tiene? Allora io e Maurizio contattiamo la Polizia Stradale che dopo una prima attonita incredulitร , capisce il problema e si mette a nostra disposizione”.

E si arriva cosรฌ all’ultima tappa di giovedรฌ 22 agosto. “Giunti ad Abbadia Lariana alle 18 โ€“ racconta Stefania – troviamo una pottuglia della stradale di Lecco pronta a scortare noi e la mula Giulia come fossimo celebri autoritร  per i 5-6 km tra Abbadia e Lecco. Loro dietro di noi a passo di mulo, lampeggianti accesi, a proteggerci dal traffico veloce. Si forma ovviamente la coda, qualcuno freme lร  dietro, ma quando vede il motivo del rallentamento sfodera sorrisi a 32 denti e i telefonini scattano foto a go-go e video a manetta. Per la prima volta un incolonnamento sulla SS36 fa sorridere, stupisce e diverte tutti! E noi, dopo circa 200 km percorsi sugli acciottolati piรน antichi delle Orobie, giungiamo a casa felici degli innumerevoli incontri fatti, meravigliati da tanta bellezza che circonda le zone fuori casa dove per sognare non bisogna chiudere gli occhi: basta aprirli!”.