Separazione: la sfida della emozioni

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RUBRICA – SEPARARSI INFORMATI E NON SOLO… LA FAMIGLIA ED I MINORI

Chi sta vivendo una separazione o ha vissuto una separazione, come ad esempio lo stesso scrivente, è a conoscenza di quanto le emozioni entrino in ballo all’interno di questo sfidante periodo della propria vita.

Persone di qualsiasi estrazione culturale, reddito, posizione sociale, attività lavorativa,… si trovano a che fare in maniera determinante, forse più che mai, con una persona molte volte trascurata: sé stessi.

Andrea FrausinI vissuti emotivi assumono un ruolo centrale, determinante.

Le pressioni aumentano, ci si sperimenta in contesti non abituali, carichi di rischi (reali o anche soltanto immaginati, anche se per questo non meno impattanti sulle proprie emozioni).

Si scoprono di sé aspetti, sfumature, che forse mai erano emersi con chiarezza quanto in queste situazioni.

Si vede in modo molto chiaro come, nostro malgrado, le emozioni siano così determinanti in tutto ciò che si fa nella nostra vita, soprattutto quando sono così forti e pregnanti, a maggior ragione quando di mezzo di sono delle meravigliose creature, i nostri figli, per i quali si farebbe di tutto e che si trovano coinvolti in questa situazione.

Emerge un’esigenza fondamentale: come posso imparare dalle mie emozioni, come posso cambiare il mio stato emotivo, senza rimanerne vittima?

Uno degli aspetti più trascurati dal nostro sistema scolastico ed educativo in generale è quella che io chiamo “educazione emotiva”.

Partiamo innanzitutto dalla constatazione seguente, che è nell’esperienza di ognuno di noi: le nostre emozioni, il nostro stato psico-fisico-emotivo influenza notevolmente i nostri comportamenti.

Quando ci troviamo in certi stati, rabbia, frustrazione, tristezza, paura ecc. i nostri comportamenti sono molto diversi di quando ci troviamo in stati “produttivi”.

Non si mette qui in discussione il valore evolutivo delle predette emozioni, si contesta la loro efficacia nel considerato contesto della separazione, nel quale tali emozioni, quando prendono il sopravvento, portano a dei comportamenti da parte di tutte le parti in gioco che possono essere estremamente controproducenti.

Allo stesso tempo è nella nostra esperienza il fatto che quando ci sentiamo bene, quando siamo in uno stato psico-fisico-emotivo produttivo, i nostri comportamenti sono diversi, molto più in linea con le nostre intenzioni.

Educazione emotiva, dicevo.

Quanto sarebbe importante, fin dalla scuola, potersi sperimentare dal punto di vista emotivo, conoscere e riconoscere le proprie emozioni, notare le conseguenze dei diversi stati emotivi sui nostri comportamenti, ricavare delle importanti informazioni dalle nostre emozioni così come imparare a cambiare il nostro stato psico-fisico-emotivo?

Ci accorgeremmo fin da piccini, attraverso la nostra esperienza, che una delle competenze più importanti, e non soltanto da adulti, è la nostra capacità di, in un certo senso, poter scegliere il nostro stato emotivo, senza rimanerne vittima, intrappolati in un gabbia che ci porterebbe in direzioni del tutto non coerenti con le nostre intenzioni.

Nella separazione gli aspetti emotivi sono di primaria importanza ed è fondamentale che i professionisti che operano nel settore siano allenati non soltanto a riconoscerle negli interlocutori ma anche di tenerne debitamente conto.

E non soltanto.

La scoperta dei neuroni specchio ad opera di un’equipe italiana nel corso degli anni ’90, -considerata una delle più importanti scoperte scientifiche – getta nuova luce sull’importanza, da parte degli stessi professionisti che operano nel settore delle separazioni (e non soltanto in quello), di sapere loro stessi riconoscere e modificare i propri stati psico-fisico-emotivi. Infatti nelle dinamiche relazionali il cosiddetto “contagio emotivo” (spiegato dal punto di vista scientifico dai neuroni specchio), ovvero l’influenzamento gli uni nei confronti degli altri a livello emotivo, è, come si può facilmente immaginare, molto presente.

Due persone che comunicano cioè tendono a comunicare non soltanto i loro contenuti ma anche le loro emozioni (processo alla base della cosiddetta empatia).

Dato che lo stato psico-fisico-emotivo influenza così fortemente i nostri comportamenti, sviluppare le nostre competenze emotive appare come uno degli elementi cardine affinché

il processo separativo evolva e si concluda nei migliore dei modi, consentendo a tutte le persone coinvolte di poter proseguire il loro cammino di vita in modo proficuo.

Ecco perché ritengo che la figura del coach sia una figura determinante all’interno del team di professionisti che collaborano affinché la separazione si concluda nel migliore dei modi. Un coach ovviamente formato ai più alti standard di qualità, in modo da poter risultare un vero e proprio “allenatore emotivo”.

Di Andrea Frausin
Specialista della performance e dei comportamenti, coach e trainer

Per info: segreteria@figlipersempreonlus.org
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