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LECCO – “Virginio Brivio sapeva già da giugno scorso che Ernesto Palermo era indagato”. E’ questa la dura accusa che l’associazione Qui Lecco Libera, tramite Duccio Facchini, lancia al sindaco Virginio Brivio.
Il primo cittadino di Lecco a quanto asseriscono, portando anche una registrazione come prova (video in basso), era a conoscenza di un’indagine a carico del consigliere comunale arrestato la scorsa notte a seguito dell’inchiesta “metastasi” con l’accusa di essere affiliato al clan della ‘ndrangheta dei Trovato.
“Nel giugno del 2013 il nostro movimento è stato ricevuto nello studio del sindaco Brivio – racconta Facchini – per parlare del problema di Ernesto Palermo, e Brivio si disse a conoscenza di un’indagine giudiziaria a carino del consigliere. Per questo ci chiediamo: perchè non parlarne allora? E soprattutto perchè non parlarne adesso?”
“Quale è il problema? – continua – è una domanda retorica perchè il vero problema è: chi ha fatto le liste nel 2010? chi ha deciso che un ex militante dell’Udeur venisse inserito nelle liste del Pd che correva per le elezioni comunali? E perchè ora che è scoppiato il caso Brivio nega di aver avuto sospetti di inquinamenti da parte di Palermo”
“Questo caso apre scenari immensi anche sulla caduta della precedente amministrazione – aggiunge l’esponente Qll -, su quali “pezzettini” si sono uniti per far cadere la precedente giunta, “pezzettini” che forse oggi potremmo trovare nel Pgt, che a quanto pare è di interesse anche delle Fiamme Gialle”.
Facchini si riferisce alla caduta della giunta Faggi e al fatto che la nuova Giunta Brivio si sia potuta insidiare al primo turno di elezioni grazie anche alle 64 preferenze ottenute del consigliere Palermo, senza le quali sarebbe invece stato necessario ricorrere al secondo turno di votazioni e rispetto alla quali anche la Lega Nord, attraverso il suo commissario provinciale Giulio De Capitani, ha chiesto di vederci chiaro.
LA REGISTRAZIONE DI QLL DELL’INCONTRO CON BRIVIO
