
LECCO – Tace per ora il sindaco di Valmadrera, Marco Rusconi: nell’interrogatorio di garanzia che si è svolto sabato mattina, il primo cittadino si è avvalso della facoltà di non rispondere. Una scelta che, come spiega il suo legale, l’avvocato Sergio Colombo, è accompagnata dalla richiesta di essere interrogato in Procura.
Nel frattempo la difesa ha chiesto che venga revocata la custodia cautelare in carcere e che vengano concessi di domiciliari.
“L’ingegnere ha formalizzato le sue dimissioni da sindaco – ha rivelato l’avvocato Colombo – E’ ancora scosso però sta sedimentando lo choc iniziale, è lucido e si sta studiando le carte”.
Rusconi è accusato di aver intascato una mazzetta da 5 milia euro sui 10 che gli sarebbero stati promessi dagli esponenti della società, risultata legata alla famiglia dei Trovato. Il sindaco si è sempre detto estraneo ai fatti e continua a proclamarsi innocente.
Dopo quasi una settimana in isolamento, mercoledì Rusconi rincontrerà i suoi famigliari, anch’essi in ansia per la situazione che li ha colpiti da vicino: “La famiglia chiede a tutti un po’ di tranquillità dopo settimane di fuoco” conclude l’avvocato.
Sempre sabato si è svolto l’interrogatorio per gli altri 4 dei 10 arrestati nell’inchiesta della DDA di Milano: Mario Trovato, il consigliere comunale Ernesto Palermo, Antonello Redaelli, Claudio Borganzone, assistiti dal loro legale Marcello Perillo. Anche loro si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
“Stiamo studiando i documenti e mercoledì dovrebbero consegnarci il fascicolo completo – spiega l’avvocato Perillo – si tratta di circa 30 mila pagine che dovremo analizzare. Giovedì incontrerò di nuovo i miei clienti”.
Tutti e quattro si dichiarano “estranei ai fatti”, “sconvolti” e “scioccati”, spiega il loro legale: “Si trattava di affari leciti e anche i colloqui con il sindaco non erano come sono stati dipinti nelle intercettazioni”.

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