LECCO – Anche il lecchese Roberto Bernardelli ha lasciato il carcere. Il tribunale del riesame di Brescia ha infatti disposto la libertà per lui e altri sei dei cosiddetti “Serenissimi” arrestati lo scorso 2 aprile, tra loro anche il 65enne imprenditore e politico che, prelevato dalla sua casa di Olgiate Molgora, era stato trasferito nel carcere di Pescarenico dove aveva ricevuto, sabato scorso, la visita del senatore del Carroccio Paolo Arrigoni accompagnato dal deputato comasco Nicola Molteni.

Soddisfatto Arrigoni che evidenzia: “La Lega Nord aveva promesso che non avrebbe lasciato sole queste persone e così è stato. Anche durante questa settimana abbiamo continuato a batterci per la libertà di pensiero e di parole, reclamando a viva voce il rilascio”. Bernardelli era in carcere per associazione sovversiva finalizzata al terrorismo: “Un’accusa abnorme – la definisce Arrigoni – e misure cautelari, il carcere, altrettanto fuori misura”.
“Il giudice del tribunale del riesame di Brescia ha dunque considerato i due anni di indagini e 30.000 intercettazioni carta straccia. Soldi, risorse umane e tempo impegnati per nulla. La liberazione di alcuni indipendentisti, ai quali lo Stato dovrebbe chiedere scusa, è una grande vittoria e siamo felici per loro e per le loro famiglie che potranno trascorrere una serena Pasqua. L’auspicio è che possano lasciare il carcere anche gli altri dodici Serenissimi arrestati il 2 aprile”, conclude il senatore leghista.
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