Il titolo non può lasciare dubbi che qui si venga a parlare di un centenario: e subito viene da pensare a quanti di questi se ne celebrano ogni anno nel mondo, senza però che si senta la necessità di produrre in merito una più o meno importante pubblicazione.
Ma che razza di volume hanno voluto realizzare i dirigenti responsabili della U.O.E.I. per ripercorrere a fondo e riflettere sui tanti anni della loro storia coinvolgente! Per portare a termine un simile lavoro deve essere stato compiuto davvero uno sforzo notevole e ammirevole, se quella che ora è stata posta appare come una pietra miliare di impressionante consistenza, costituita da un volume che, tra testi e fotografie storiche chissà come recuperate, raggiunge la numerazione finale di ben trecento pagine, in formato gigante cm. 28×24.
Sarebbe del tutto fuori strada chi pensasse che, per l’argomento trattato, il libro possa rivestire un interesse valido e venire apprezzato esclusivamente dagli attuali soci della U.O.E.I., o da altri pochi analisti appassionati di temi storico-sociali. La storia particolare di questa associazione, sorta per offrire un’alternativa, positiva per il corpo e per lo spirito, al miserevole ambiente di ritrovo del loro tempo libero degli operai di quegli anni, induce invece a riflettere spassionatamente e su larga scala come debba essere preso in seria considerazione l’adattamento al nostro tempo di quelle impostazioni e motivazioni sociali che ora hanno perso molto della loro forza e della loro attrattiva. “E la coscienza di ciò – come acutamente avverte Alessandro Gogna nella presentazione di questo stesso volume – dovrebbe dar il coraggio di affrontare le incombenti scelte di oggi. Mai come in questi tempi dovrebbe essere chiaro a tutti che un’associazione è tanto e più vitale quanto si apre a se stessa e agli altri, contando sulla qualità delle proprie attività piuttosto che sul numero dei soci”. Anche sotto questo aspetto il volume sui cento anni della U.O.E.I., nel racconto vivace di tante vicende intriganti e controverse, non solo è in grado di risultare avvincente anche per coloro ai quali la sigla U.O.E.I. non ha mai significato nulla finora, ma può imporsi come un’occasione in senso paradigmatico per affrontare situazioni sociali e associative di analoga problematicità. Una menzione di merito deve essere riservata anche ai due autori, che, pur lavorando a distanza su materiale certamente difficile, sono riusciti ad elaborare un’esposizione chiara e ragguardevole.
Renato Frigerio
“U.O.E.I. – CENTO ANNI DI ORIZZONTI” di Francesco Fernandes e Alberto Benini
304 pagine – formato cm. 28×24 – copertina con alette – immagini b/n e a colori – Stampa Grafiche Artigianelli – Brescia. Distribuito a richiesta dalle Sezioni U.O.E.I.