Canile. “Se il sindaco non interviene, a giugno si chiude”

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LECCO – Ancora due mesi e il canile di Lecco chiuderà. Non sono bastate le oltre 5 mila firme raccolte tra i cittadini, nemmeno l’impegno di tre associazioni animaliste e di parte della politica lecchese: il 30 giugno è la data di chiusura già fissata già fine del 2013 dall’amministrazione comunale e tale è rimasta.

Per questo ENPA, LAV e Zampamica, nelle scorse settimane, avevano lanciato un appello al sindaco di Lecco affinché rimuova il termine in attesa che venga realizzato il nuovo canile; un appello che al momento, spiegano le associazioni, non ha avuto risposta:

canile  (8)“I cittadini si complimentano con noi per la battaglia che abbiamo portato avanti finora, in realtà siamo arrivati ad un punto critico – spiega Silvana Derigo, presidente della Lav di Lecco, durante la conferenza stampa convocata mercoledì al rifugio di via Rosmini – il 30 giugno si chiude e i cani, anche quelli più vecchi o malati, dovranno essere spostati in altre strutture. Ci sono anche esemplari problematici che qui vengono gestiti da volontari che sono a conoscenza della loro storia”.

La referente della LAV ricorda l’inizio del loro interessamento alla vicenda, quando le voci di una chiusura del canile lecchese si facevano sempre più forti:

“In questi mesi abbiamo ottenuto l’accordo con l’assessore Volontè di preventivare i costi di una messa a norma dell’attuale struttura e di attivarsi per realizzare un nuovo canile. Sembrava si fosse trovata la soluzione e invece l’indisponibilità dell’ASL a fornire un’ulteriore proroga ha rimesso in discussione tutto. E’ evidente che in un mese non è possibile attuare i lavori per la messa a norma di questo canile e i cani, in attesa che ne venga costruito uno nuovo, dovranno andare altrove. Per questo chiediamo al sindaco Brivio di rimuovere il termine e di attivarsi presso l’ASL regionale per ottenere una proroga”.

Per il nuovo rifugio sarebbero già sul tavolo circa 230 mila euro, 150 di finanziamento regionale e 80 mila euro che il Comune aveva già programmato di investire per i lavori di messa a norma dell’attuale rifugio; l’assessore Volonté, inoltre, aveva annunciato tempi rapidi (4 mesi) per la realizzazione di un nuovo canile, a patto di trovare un’area idonea. Il 30 giugno, però, incombe:

Non capiamo perché non si sia potuto prorogare ulteriormente il termine visto che, al contrario del passato, c’è un progetto ben preciso, ci sono i soldi e la volontà politica di realizzarlo” ha commentato il consigliere Ezio Venturini (IDV) autore di una petizione pro-canile che ha raccolto le firme di altri 21 consiglieri degli altri schieramenti politici. La proposta è quella di poter mantenere in vita il canile fino alla realizzazione della nuova struttura.

canile  (2)“Questo canile è la base per ripartire perché il vero obiettivo è quello di riuscire ad avere in città un rifugio migliore, che possa rispondere alle esigenze di tutti e che abbia un’ottica differente – spiega la responsabile del rifugio, Valentina Mainetti –  Ma se disperdiamo i cani, e di conseguenza i volontari, perdiamo il punto di partenza”. Non a caso, con l’avvicinarsi dell’annunciata chiusura, alcuni Comuni lecchesi hanno iniziato a convenzionarsi con altri rifugi fuori provincia (Como e Brembate) per trasferire lì i cani di loro competenza.

“Quello che forse l’opinione pubblica non ha capito – sottolinea Francesca Vitali (ENPA), affiancata da Veronica Panzeri (Zampamica) – è che non stiamo guadagnando il parco canile ma che il rifugio sta chiudendo e la città sta perdendo un servizio. Questa è la realtà e ci aspettavamo qualcosa di diverso, visto tutto il percorso fatto finora. E’ una questione di rispetto nei confronti dei volontari, delle associazioni che si sono impegnate e dei 5 mila cittadini che si sono interessati alla vicenda”.

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