Metastasi. QLL: “I ‘non ricordo’ di Brivio e le contraddizioni”

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LECCO – “Fin dall’inizio della vicenda Metastasi siamo stati convinti che la Città avesse il pieno diritto di conoscere i fatti dell’inchiesta. Per questo motivo abbiamo condiviso -con ci ha dato ascolto- l’analisi quanto più approfondita e corretta dell’accaduto (pensiamo all’iniziativa del 7 maggio scorso a Lecco) e dei riflessi pubblici determinati dal comportamento di alcuni esponenti del ceto politico locale”.

Qui Lecco Libera irrompe ancora una volta sullo scenario dell’inchiesta che ha creato grande scalpore a Lecco e Valmadrera e lo fa pubblicando il verbale della deposizione del sindaco lecchese, Virginio Brivio, ai pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia di Milano.

Virginio Brivio
Virginio Brivio

“Sul primo cittadino lecchese, la cui posizione penale era stata stralciata dagli stessi pm già all’epoca della richiesta di misure cautelari, gravava, e grava tutt’ora, la responsabilità politica e istituzionale di aver sostanzialmente condotto nell’estate 2011 una mediazione del tutto estranea alle sue competenze tra l’allora sindaco di Valmadrera, Marco Rusconi, e i presunti rappresentanti della ‘ndrangheta lecchese” denuncia l’associazione che, oltre a diffondere sul proprio sito web le dichiarazioni di Brivio ai pubblici ministeri, traccia una propria analisi a partire da queste deposizioni.

Sottolineeremo i “non ricordo” pronunciati dal sindaco di Lecco, evidenzieremo le contraddizioni su date e circostanze confrontando le parole di Brivio e i fatti riportati nel testo dell’ordinanza di custodia cautelare dell’operazione Metastasi stessa. E, soprattutto, prenderemo atto del riconoscimento dello stesso sindaco di Lecco di aver effettivamente ricoperto il ruolo di mediatore nella vicenda del Lido”.

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