LECCO – Riceviamo e pubblichiamo:
“C’è un clima irrespirabile per l’aria. Non se ne può più. Mi riferisco all’idea iper-interiorizzata per cui ‘non c’è alternativa’. E’ una idea veramente tafazziana. Sembra che tutti, dico tutti, in tutti i campi, abbiano fatta propria la sconfitta, si sentano vermi angosciati e in colpa, e si rassegnino alla auto-estinzione.
A Lecco, è solo un esempio, in previsione delle elezioni comunali, non si fa che dire, Brivio è l’unica alternativa. Anche da miei omonimi.
Il paradosso è che ciò avviene, quando l’Altro, chiunque sia, immaginario o simbolico o reale dell’ “unica alternativa” è in grosse difficoltà. E non mi riferisco ovviamente all’attuale primo cittadino. O non solo.
Fra un paio di settimane ci sono le elezioni provinciali “di secondo livello”. Per me sono prove generali anche per il Comune di Lecco.
Le segreterie di partito non contano niente. I Consiglieri Comunali dei piccoli e medi comuni altrettanto. Il loro voto vale di meno.
Ebbene ci sono almeno due alternative per quella occasione, anche per quelli che mugugnano, specialmente se consiglieri comunali forti, perché eletti nel Comune di Lecco.
Non andare a votare, o votare in difformità al candidato consigliere proposto dalle posticce segreterie provinciali per sedere nel Consiglio Provinciale.
Per il candidato presidente l’alternativa è votarlo o non votarlo. Ma è poco rilevante per i riflessi locali. Contano più le elezioni dei Consiglieri dentro quell’inutile feretro vivente che sostituirà insieme la vecchia Giunta e il vecchio Consiglio Provinciale.
Da questo punto di vista, che è un punto di vista da “sinistra” sarebbe interessante che i consiglieri comunali “forti” (perché il loro voto vale molto di più di quello di “piccoli” consiglieri di piccoli comuni) del Comune di Lecco, andassero a votare un candidato della sinistra, che non arriverà mai altrimenti nel Consiglio Provinciale. Mi riferisco al Sindaco di Valgreghentino.(sostenuto per ora solo da Comuni piccoli).
Personalmente, da Consigliere Comunale “forte” , del Comune di Lecco, non lo voterò. Non perché non lo stimi. Ma per coerenza, perché non voterò un organo non direttamente votato dal popolo. Ma chi per altre legittime ragioni andrà a votare, magari per mandare “segnali”, avrà una alternativa. che voglia provare a restituire significato alla magica parola Centro Sinistra, ritirata fuori, per i creduloni, oggi dal candidato unico Brivio, in vista delle prossime elezioni comunali. Parola magica che nella sostanza, e come sempre, è del tutto reversibile e vuota di contenuti. Perché il cuore batte altrove.
Dopodichè questo punto di vista, riguarda solo chi è dentro il centro-sinistra. Anzi diciamolo chiaramente: chi oggi a Lecco è consigliere nel PD.
Personalmente penso che l’alternativa a Lecco, vada costruita altrove. Non esclusivamente nella sinistra, ma ,prevalentemente, nel grande magma locale del civismo democratico e della insoddisfazione democratica. Ma chi, anche in via subordinata, anche per Lecco vuol fare pesare nel centrosinistra, la parte sinistra, fosse pure del solo PD, con le elezioni provinciali ha una bella opportunità. Disattendere gli ordini posticci di segreterie posticce che rispondono ad altri poteri.
Altrimenti non ci si lamenti e non ci si lagni. Perché il ‘non ci sono alternative’ è il più fragile degli assiomi. Lo tiene in piedi solo la nostra rassegnazione soggettiva. E mancanza di immaginazione.
Che è l’unica che ha il diritto di stare al potere. (dixit 68). Anche nella forma dei suoi attuali minuscoli, ancorché potenti, surrogati”.
Alessandro Magni