LECCO – La Camera dei Deputati, prima con un parere negativo della Commissione Bilancio e poi con la ratifica del nuovo testo da parte della Commissione Ambiente, ha definitivamente eliminato la norma inserita nel “Decreto Sblocca Italia ”, che, a fronte di una riduzione, dal 10% al 4%, dell’aliquota IVA applicata sugli interventi di recupero edilizio, prevedeva un corrispondente aumento dell’IVA, dal 4% al 10%, per le nuove costruzioni.
“Accogliamo questa notizia con grande soddisfazione. – afferma il presidente di ANCE Lecco, Sergio Piazza – Se la Camera non fosse tornata sui suoi passi, sarebbe stata introdotta una norma che avrebbe pesanti ricadute per il settore dell’edilizia. Una follia legislativa partorita in tarda notte che avrebbe tradito la filosofia di un intero provvedimento”.
“Tale misura, infatti, – continua il presidente di ANCE Lecco – oltre ad essere contraria alle norme europee, avrebbe avuto effetti devastanti sul mercato della “prima casa ”, provocando un grave esborso finanziario a carico dei privati, colpiti proprio su un bene che, invece, andrebbe tutelato anche fiscalmente. L’aumento dal 4% al 10% dell’IVA sulle nuove costruzioni, inoltre, avrebbe aumentato la disparità di trattamento fiscale tra l’acquisto da impresa e quello da privati, favorendo le compravendite di abitazioni “usate” e disincentivando, invece, quelle aventi ad oggetto fabbricati nuovi, con caratteristiche costruttive che li rendono molto più performanti anche sotto il profilo energetico. Senza contare, poi, che l’aumento dell’IVA avrebbe colpito un settore, come quello delle costruzioni, già duramente penalizzato dalla tassazione connessa all’esercizio dell’attività. Grazie alla pronta mobilitazione della nostra Associazione nazionale, fortunatamente, tale pericolo è stato scongiurato. Vigileremo comunque sul prosieguo dell’iter parlamentare per evitare che errori come questo si possano ripetere”.