Crollo alla Tommaso Grossi: la causa un controsoffitto di malta

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LECCO – A due giorni dal crollo del controsoffitto in metallo di un laboratorio artistico presso la Scuola Media Tommaso Grossi (vedi articolo) la questione non poteva non approdare nella commissione per i lavori pubblici riunitasi nella serata di giovedì: immediato l’intervento dei tecnici che proprio in questi giorni stanno cercando di capire cosa sia successo esattamente.

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Stando all’analisi fornita dall’architetto Antonello Longoni, il crollo di martedì sera ha “svelato” quello che per troppi anni era stato celato agli occhi di chi, negli anni ’80, era intervenuto per sostituire la controsoffittatura in cannette con quella innovativa in doghe di alluminio (crollata): la presenza in sostanza di un altro controsoffitto, fatto da una rete zincata rinforzata con uno strato di malta di ben 3.5cm. Questa presenza avrebbe quindi pesato sulla nuova struttura, fino a causarne il collasso.

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Ora, a seguito dei rilievi condotti post crollo, ci si prepara a svolgere l’indagine, che non sarà priva di “danni”: 500 metri quadri saranno esplorati per verificare lo stato della controsoffittatura e la presenza di eventuali infiltrazioni. Su questo tema, confermata la segnalazione pervenuta dal personale della Tommaso Grossi in data 20 gennaio 2014: dal 3 di marzo invece, è stato specificato dall’Assessore ai Lavori Pubblici Francesca Rota, non solo non sono state più fatte segnalazioni al Comune di Lecco, ma mancano  le evidenze di infiltrazione.

Con le indagini già in corso, incerte le tempistiche sulla riapertura della scuola che per motivi di sicurezza rimane inagibile: le lezioni per gli alunni delle sette classi delle scuole medie Tommaso Grossi intanto proseguono presso il Politecnico e la scuola De Amicis.