LECCO – “Considero la ventilata ipotesi di rinunciare alla realizzazione del Polo espositivo museale in quella che fu la prima ‘culla’ di generazioni di lecchesi, la ex maternità di via Ghislanzoni, un grave errore politico e un serio rischio per l’amministrazione pubblica.
Un rischio innanzitutto perché a suo tempo furono stanziati fondi pubblici di Regione Lombardia (oltre che della Provincia e della Fondazione di Comunità se non vado errato) e quindi ogni modifica di destinazione dovrebbe essere ampiamente giustificata
Ma soprattutto sarebbe l’ennesima sconfitta per una città che non riesce a portare a termine nessuna delle grandi operazioni ( inutile ricordare Tribunale, Ostello, il caos della Stazione, il Centro Sportivo del Bione e via elencando) e che rinuncerebbe ad una struttura al servizio dello sviluppo culturale della città e dell’intero territorio.
Vale la pena ricordare che il tema del cosiddetto Centro espositivo museale nasce dalla esigenza sentita in città negli anni passati di poter disporre di spazi adeguati per realizzare esposizioni e mostre d’arte di importante valore che necessitassero di grandi spazi.. La dimensione dell’edificio potrebbe anche dare risposta e sfogo ad altri bisogni culturali un po’ dimenticati come ad esempio la necessità di spazi per la biblioteca civica.
In ogni caso una inversione di rotta sulla destinazione dell’edificio (che, tra l’altro, è opera di insigni professionisti lecchesi) non può essere decisa da una giunta arrivata al capolinea ma deve divenire oggetto dell’ormai prossimo confronto elettorale.
So bene le preoccupazioni e le difficoltà di bilancio che gli enti attraversano e tuttavia su questo particolare progetto dovrebbero essere coinvolti non solo gli enti pubblici ma anche quei privati (amanti di arte e cultura e non sono pochi a Lecco) che ancora credono nel futuro della nostra città
Quando si parla di rilanciare Lecco è bene non precludersi in partenza la disponibilità di spazi e luoghi che potrebbero esserne essenziali strumenti”.
Giulio Boscali