LECCO – “Vecchie problematiche e nuovi interrogativi a cavallo di un anno che è tramontato ed uno che nasce rimettendo impietosamente sul tappeto i problemi che si pensava aver affogato con lo spumante.
Nel silenzio più totale c’è un’emigrazione che non riempie i barconi, che non finisce nei notiziari dei TG, ma che ci impoverisce, ogni giorno. L’emigrazione dei giovani italiani alla ricerca di un Paese dove poter sperare in un futuro migliore ha …raggiunto picchi senza precedenti e non sembra realistica un’inversione di tendenza. I dati ISTAT sono allarmanti e nel 2013 gli italiani emigrati all’estero sono stati 82mila, il numero più alto dell’ultimo decennio e il 20% in più rispetto al2012. Inghilterra, Svizzera, ma anche Canada e Australia sono le mete più gettonate.
Non sono cervelli in fuga ovvero l’elite dei ricercatori che emigrano in posti d’ eccellenza , ma professionisti che guardano all’estero come nuovo sbocco lavorativo; commercianti oberati dalle tasse che chiudono la propria attività in Italia, per aprire nuove attività all’estero; pensionati che si trasferiscono per mantenere il tenore di vita di qualche anno fa; giovani neo-diplomati che non hanno altra scelta che emigrare per trovare un lavoro che non sia uno stage.
Il nostro futuro ogni giorno prenota un biglietto low coast e se ne va alla ricerca di prospettive e speranze in un paese che sembra non darne più.Serve una mare nostrum al contrario, un forte shock di speranza per questo paese alla deriva.
L’emigrazione dei nostri connazionali deve essere una priorità del governo per il 2015 e non possiamo più accettare questo fenomeno come un qualcosa di ineluttabile. Bisogna rimuovere le cause che portano i nostri connazionali ad emigrare, ora e subito. Diversamente condanneremo per sempre questo paese verso un declino inarrestabile. I tweet non bastano, servono provvedimenti immediati e urgenti”.
Antonio Pasquini – NCD