PESCATE – Lo aveva annunciato che quella dello scorso dicembre non sarebbe stata l’ultima iniziativa di protesta contro il senso unico in uscita dal Ponte Vecchio, infatti il sindaco Dante De Capitani, primo cittadino di Pescate, è pronto a chiudere nuovamente lo svincolo alla Statale 36 e al Terzo Ponte: il blocco è in programma per il prossimo 14 febbraio, con il blocco dalle 9 a mezzogiorno della rampa di discesa dalla super.
“Sarà il nostro regalo di San Valentino alla città di Lecco – afferma De Capitani – Questa martedì ho allertato il personale della manutenzione stradale del Comune per operare una pulizia dello svincolo in discesa, così come fatto a dicembre per la rampa d’accesso in salita al ponte Manzoni”.

Questo nel caso non riprenda il confronto sulla questione viabilistica del Ponte Vecchio: “Nonostante proclami – spiega il sindaco di Pescate – non sono stato ancora stato contattato né dalla Provincia né dal Comune di Lecco e dopo le ferie natalizie il traffico è tornato di nuovo a congestionarsi in paese. Allora mando un nuovo messaggio. O si risolve la situazione, con buone intenzioni da parte di tutti e con un progetto a breve termine oppure chiuderemo lo svincolo in discesa per proseguire nella manutenzione iniziata a dicembre”.
Nei progetti di De Capitani anche quello di installare i cartelli segnalanti l’ingresso nel comune di Pescate sul tratto di Statale 36 di pertinenza territoriale: “Stiamo verificando con precisione l’area di nostra competenza, anche per quanto riguarda la galleria del Barro, poi procederemo con l’affissione della cartellonistica”.
Il sindaco spiega di aver iniziato questa battaglia per difendere il proprio territorio: “ Non sono persona che cerca consensi, sono stato eletto per salvaguardare il mio comune e i cittadini, combatto da solo e per loro, credo che un sindaco debba metterci la faccia. Se la mia azione sarà gradita bene altrimenti alle prossime elezioni non verrò votato. Come sindaco non posso stare fermo se vedo che il traffico che soffoca il mio comune. Pescate territorio di passaggio ma non siamo disposti a vedere le cose passare sopra di noi senza agire”.

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