Accordo CCIAA e Banca Intesa: 50 milioni alle imprese per investire all’estero

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i rappresentanti di Camera di Commercio Lecco e di Intesa Sanpaolo durante la presentazione dell'accordo per gli investimenti in Turchia
i rappresentanti di Camera di Commercio Lecco e di Intesa Sanpaolo durante la presentazione dell'accordo per gli investimenti in Turchia
i rappresentanti di Camera di Commercio Lecco e di Intesa Sanpaolo durante la presentazione dell’accordo per gli investimenti in Turchia

 

LECCO – Un accordo tra la Camera di Commercio di Lecco e il gruppo bancario Intesa Sanpaolo ha portato alla creazione di un fondo di 50 milioni di euro messo a disposizione delle piccole e medie imprese che intendono sboccare sui mercati internazionali, nello specifico nel mercato turco.

Vico Valassi
Vico Valassi

“Per la crescita delle piccole e medie imprese è indispensabile garantire loro il credito da usare per gli investimenti – spiega Vico Valassi, presidente della Camera di Commercio Lecco – in questa ottica il sistema bancario è chiamato ad aiutare le imprese per lavorare in un sistema compartecipativo, dove diversi soggetti operano in un clima di fiducia per raggiungere un obiettivo comune, ovvero lo sviluppo”.

Ad essere stata presa in considerazione tra i vari Paesi esteri è la Turchia che, secondo i dati presentati da Intesa Sanpaolo, può offrire all’export delle imprese del territorio le maggiori prospettive di crescita. Secondo gli studi effettuati dal gruppo bancario la Turchia rappresenta un mercato in forte espansione, cui le imprese italiane si stanno affacciando con crescente interesse. Attualmente l’Italia si colloca al terzo posto della classifica mondiale dei principali esportatori sul mercato turco, alle spalle di Cina e Germania e davanti alla Federazione Russa: sulla base degli ultimi dati disponibili di commercio internazionale, che si riferiscono al 2013, la quota di mercato ammonta al 6.5%.

“Le imprese che si aprono al mercato estero si consolidano anche sul territorio – interviene Valassi – fanno più investimenti in termini economici e di assunzione del personale. La Turchia è un mercato interessante per il nostro territorio ed anche al Politecnico di lecco vi sono stati esponenti turchi nel progetto chiamato “formare ingegneri stranieri”.

Considerando le esportazioni verso la Turchia, nel contesto nazionale spicca la Lombardia: nel corso del 2014 le imprese manifatturiere lombarde hanno effettuato esportazioni verso il paese della mezzaluna per un ammontare pari a 2684 milioni di euro, corrispondenti al 28% dell’export italiano diretto nel mercato turco.

Il contributo della provincia di Lecco nell’interscambio Italia-Turchia, però, è ancora limitato: nel 2014 le esportazioni delle imprese lecchesi verso la Turchia sono state pari a 63.3 milioni di euro, ovvero il 2.4% del totale regionale lombardo esportato in Turchia, ma osservando i dati dal 2010 al 2014 ci si accorge che si tratta di un dato in crescita.

Fra i prodotti oggetti di export si annoverano in primis macchinari, prodotti della metallurgia e prodotti in metallo che, grazie alla presenza dell’omonimo distretto, contraddistinguono la specializzazione produttiva della provincia lecchese.

Marcello Sala
Marcello Sala

L’accordo stipulato tra la Camera di Commercio Lecco e Intesa Sanpaolo si pone l’obiettivo di supportare le aziende del territorio nella strategia di crescita all’estero grazie al ruolo di connector che la banca può svolgere tra i flussi commerciali e di investimento cross border.

In pratica le imprese lecchesi che vorranno fare progetti di investimento verso la Turchia avranno a disposizione il fondo di 50 milioni di euro e servizi di consulenza e supporto delle strategie di espansione.

“Il vero vantaggio competitivo per le imprese – dichiara Marcello Sala, vice presidente esecutivo del Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo – non proviene da una delocalizzazione spinta solo da differenze di costo, bensì da una strategia che concepisce la presenza in un’area, come può essere la Turchia, come una base da cui partire per conquistare gli altri mercati. La misura di quanto un’impresa o un sistema industriale è internazionale è data dagli investimenti diretti esteri, chiamati Ide. Le imprese lombarde che cominciano a scalare la classifica degli Ide sono oggi un buon numero e hanno risentito meno degli effetti della crisi: esportano di più, crescono di più e assumono anche in Italia di più e per posizioni più qualificate”.