“Baciare, fare, dire”: il libro di Pellai dedicato ai giovani uomini

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Alberto Pellai alla presentazione del suo libro in sala Ticozzi
Alberto Pellai alla presentazione del suo libro in sala Ticozzi
Alberto Pellai alla presentazione del suo libro in sala Ticozzi

 

LECCO – Grande partecipazione in sala Ticozzi per la serata di presentazione del libro “Baciare, Fare, Dire” dello psicoterapeuta Alberto Pellai.

 

il pubblico in sala Ticozzi, la maggior parte sono donne
il pubblico in sala Ticozzi, la maggior parte sono donne

 

“Baciare, Fare, Dire. Cose che ai maschi nessuno dice” è un libro dedicato ai preadolescenti di sesso maschile che si trovano a dover affrontare i cambiamenti del proprio corpo e delle proprie emozioni in un mondo dove l’idea di cosa debba fare o non fare un uomo è piuttosto rigida.

Alberto Pellai
Alberto Pellai

“La bambine ricevono molte informazioni riguardo la loro sessualità – spiega Alberto Pellai, autore del testo – le mamme si preoccupano che le proprie figlie arrivino al menarca con un buon bagaglio informativo, mentre quasi tutti i maschi arrivano al loro spermarca senza che mai nessuno abbia parlato loro di sessualità”.

Il libro di Pellai, dunque, è rivolto a un pubblico prettamente maschile, ma in sala Ticozzi vi sono quasi solamente donne, come fa notare l’autore stesso: “Vorrei che a leggere il mio libro fossero soprattutto i giovani maschi, ma sono consapevole che ad acquistarlo saranno quasi solamente le donne perché parla di educazione sessuale dei propri figli, quindi, vi è l’idea diffusa che questo non debba competere all’uomo”.

Cosa significa, dunque, diventare un vero uomo? E’ questo l’interrogativo principale a cui Pellai vuol dare una risposta.

“Intorno agli undici anni sia per i maschi che per le femmine è fisiologico cercare stimoli per l’eccitazione sessuale – racconta Pellai – ma i preadolescenti sono spesso lasciati soli di fronte a questi loro nuovi stimoli, nessuno parla con loro perché è idea diffusa che non sia necessario farlo, quindi cercano da soli le risposte e incappano nella pornografia sul web che, però, fornisce stimoli eccessivi che possono portare al subire un trauma”.

Presentando alcuni casi trattati con il suo lavoro di psicoterapia e alcune esperienze dirette con i propri figli, Pellai parla anche della dimensione delle emozioni, dalla quale i maschi sembrano dover essere esclusi.

“I veri uomini non piangono – spiega l’autore – questa è un’idea diffusissima nella nostra cultura, per colpa della quale gli uomini da adulti faticano a parlare dei loro stati emotivi. Le emozioni vengono collegate esclusivamente al mondo femminile, mentre sono negate a quello maschile. Questo è uno degli errori da evitare perché anche gli uomini provano emozioni e necessitano di doverle condividere, un esempio è la difficoltà che si crea tra padre e figlio nel dirsi “Ti voglio bene”, sono solo tre parole, difficili da pronunciare la cui assenza lascia, poi, una mancanza”.

Per smantellare l’idea diffusa che ai maschi non necessita ricevere un’educazione sessuale e emozionale, Pellai presenta casi in cui l’errata educazione può portare i preadolesce

nti a comportamenti criminosi o antisociali, come lo stupro di gruppo avvenuto per mesi a Torino ai danni di una 13enne e perpetrato dai suoi compagni di scuola, o come i numerosi episodi di bullismo.

“Lasciare i preadolescenti soli di fronte agli stimoli della società è dannoso – conclude Pellai – perché il mondo della televisione e della pubblicità tendono a presentare la donna come un oggetto e non come una persona, inoltre l’immagine di potere è confusa con quella di prepotenza. Non si spinge a credere che il successo deriva dalla saggezza e dalla competenza, ma dal potere, dalla forza e dalla prepotenza e questi stimoli spingono i giovani maschi lasciati soli a credere che per diventare veri uomini non si debba acquistare competenza, ma semplicemente potere”.

la copertina del libro scritto da Alberto Pellai
la copertina del libro scritto da Alberto Pellai