
LECCO – Aveva già fatto discutere la specifica Commissione, alla fine il Consiglio comunale ha deciso di rinviare la delibera a chiusura del processo: stiamo parlando della richiesta di instaurare la servitù di passo in via Prà Corvino, nel rione di Acquate, la stessa pratica edilizia al centro del caso Sorrentino-Castagna (vedi articolo precedente).
Il processo a carico dell’odontotecnico ed ex politico Francesco Sorrentino e del geometra comunale Maurizio Castagna si è ufficialmente aperto lo scorso 26 marzo presso il Tribunale lecchese: i due sono accusati di concussione e concorso in concussione per la presunta mazzetta “estorta” al cittadino che aveva richiesto lo sblocco della pratica edilizia ferma negli uffici comunali. Il terzo protagonista della vicenda era l’avvocato Giovanni Minervini, che lo scorso ottobre ha patteggiato due anni e otto mesi di pena.
A un anno di distanza dagli arresti la delibera sulla concessione della servitù di passo in via Prà Corvino, richiesta per accedere ai 42 box interrati di uno stabile, è tornata sul tavolo del Consiglio comunale, trovando critici tutti gli schieramenti.
Così durante la Commissione era stato proprio il presidente del Consiglio comunale Alfredo Marelli a ricordare i clamorosi fatti scaturiti dalla pratica edilizia e le difficoltà, per la giunta, di giungere ad una decisione anche per la mancanza degli atti, sequestrati nel corso delle indagini. “Il Comune non deve interferire con il lavoro della magistratura”, aveva detto in sede di commissione; la stessa linea è stata espressa dal capogruppo del Pd Stefano Citterio durante la seduta consiliare di martedì: “Essendo in corso un processo propongo di rinviare la discussione ad una data successiva alla conclusione di questo oppure in seguito all’acquisizione di un autorevole parere tecnico-giuridico per evitare di creare interferenze” ha commentato, trovando favorevole l’intera giunta.

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