Singolare protesta in Comune: “omaggio” a Donato con la sabbia del Caldone

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LECCO – Breve siparietto polemico al termine della conferenza stampa della Protezione Civile, nei confronti dell’assessore Ivano Donato, responsabile in Comune della Protezione Civile: Franco Aromarisi, volontario della Protezione Civile, ha regalato a Donato una boccetta contenente la sabbia finita in strada in via Carlo Porta in occasione dell’ultima esondazione del Caldone avvenuta lo scorso novembre, sabbia che attualmente si trova ancora sul manto stradale della via perché non ancora rimossa.

Il gesto di offrire la boccetta di sabbia è stato pensato dal volontario in questione per sottolineare, tra la vena ironica e quella polemica, la propria diatriba con l’assessore Donato che, a detta di Aromatisi, sarebbe “colpevole” di non aver fatto prontamente rimuovere la sabbia una volta rientrata l’emergenza dell’esondazione.

L’assessore Ivano Donato respinge fermamente ogni accusa facendo notare che “la manutenzione ordinaria non è compito della Protezione Civile che, invece, si occupa di intervenire nelle situazione di urgenza e di emergenza”.

“Non riesco a vedere il senso del gesto di Aromatisi – spiega Donato – non me ne ha mai parlato prima, né per iscritto né per telefono e ha deciso di presentarsi oggi con la boccetta di sabbia, questa uscita mi sembra abbia più a che fare con la campagna elettorale”.

Donato spiega poi il perché la Protezione Civile non ha provveduto a rimuovere la sabbia: “La Protezione Civile si occupa di far fronte alle situazioni di urgenza ed emergenza, mentre il rimuovere la sabbia finita sul manto stradale rientra nel campo della manutenzione ordinaria di cui personalmente non ha responsabilità. La sabbia di fiume, oltretutto, è di proprietà del demanio, quindi rimuoverla senza programmazione ufficiale può persino essere considerata un furto”.

“Se Aromatisi avesse avuto così a cuore la situazione del manto stradale di via Carlo Porta – conclude – avrebbe potuto parlare con il proprio responsabile e capire se la Protezione Civile poteva in qualche modo intervenire. Lo scorso agosto Aromatisi mi ha fatto notare che dopo l’alluvione di Maggianico, non erano stati più messi a posto alcuni lucchetti che erano stati rimossi per gli interventi necessari e io ho provveduto a ricomprarli di tasca mia, questa volta, invece, non ha detto nulla a me personalmente, ma ha compiuto questo gesto in una conferenza stampa, ha lanciato un sasso che non riesco a spiegarmi”.