Lario Climb chiude la banca dati: “Ci hanno saccheggiati. Siamo disgustati”

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Pietro Corti
Pietro Corti

LECCO – E’ ormai diventato un caso nel mondo sportivo verticale lecchese e non solo il blocco ai file delle oltre 500 mappe, disegni e relazioni di vie di arrampicata in falesia, percorsi di mountain bike e sci alpinismo del territorio lecchese e comasco, caricati all’interno dei sito Lario Climb. Portale, quest’ultimo, sorto nel 2002 dal precedente sito Paolo-Sonja.net nato nel 2001.

Un vero e proprio terremoto nell’ambiente dell’arrampicata dato che per moltissimi climber Lario Climb era diventato un vero e proprio punto di riferimento, dove poter attingere informazioni e indicazioni utili. Un archivio prezioso realizzato nell’arco di ben 15 anni prima da Paolo Vitali e Sonja Brambati ai quali poi si è aggiunto Pietro Corti (proprietario del sito insieme a Vitali) e quindi altri climber, dando vita ad una banca dati dell’arrampicata di assoluta utilità e qualità.

L’interdizione ai file è avvenuta il 13 marzo scorso ed è stata giustificata con un post, tutt’ora presente all’interno del portale, che recita: “Siamo spiacenti del disservizio relativo alle topos delle falesie lecchesi, al momento inutilizzabili, ma Larioclimb è stato recentemente oggetto del saccheggio di molti disegni. Abbiamo tollerato per anni copiature (alcune molto pesanti) utilizzate da pubblicazioni cartacee e altri siti, ma questa volta si è passato il segno. Sembra ormai normale servirsi liberamente del lavoro altrui, basta che sia pubblicato in rete, e siamo altrettanto consapevoli dell’estrema difficoltà a provare in sede legale questi soprusi. Abbiamo dovuto quindi oscurare Larioclimb a titolo simbolico, immaginando che chi di dovere abbia già fatto la spesa. Siamo sicuri che il nostro servizio è di ottimo livello, e siamo disgustati della situazione, oltre che per noi stessi e per la nostra dignità, anche per tutti coloro che ci sostengono inviandoci informazioni, spunti e quant’altro. Confidiamo che la situazione si possa risolvere. Nel frattempo resterà fruibile solo la bacheca”, firmato Pietro Corti – Paolo Vitali.

logo_larioclimbAbbiamo raggiunto telefonicamente Corti, il quale ha commentato in modo schietto: “Abbiamo subito un sopruso. E’ stato un insulto nei nostri confronti e siamo intenzionati ad andare fino in fondo”. Poi prosegue: “Ci piange il cuore aver dovuto bloccare l’accesso ai disegni, ma non avevamo alternativa. Da sempre c’è stato chi ha attinto dal nostro archivio senza chiedere permessi o benestare, ma quello che è successo recentemente è inammissibile. Non ci riteniamo né santi, né benefattori, ma esigiamo rispetto per il nostro lavoro svolto senza scopo di lucro, ma per pura passione e divertimento. In passato abbiamo fronteggiato spesso situazioni simili, chiedendo a chi di dovere di togliere disegni e relazioni, ma mai abbiamo assistito ad una cosa simile a nostro avviso grave e clamorosa e che ora va risolta”.

Corti non va oltre nel suo sfogo e conclude: “Non posso dire altro”.

E’ evidente che di fronte a tutto questo la domanda sorge spontanea: chi ha saccheggiato, per usare le stessa parola di Corti e Vitali, il sito in modo così palese da aver portato i due proprietari a mettere i “lucchetti” alla banca dati di Lario Climb, portale, ricordiamo, che per ben 15 anni è rimasto aperto e accessibile a tutti?

Sull’argomento sono molte le voci di corridoio che si susseguono, ma al momento la domanda resta senza alcuna risposta e il mistero si infittisce.