VALMADRERA – In città si festeggia la “Giornata mondiale dell’alimentazione” con due giorni di iniziative promosse dal Consorzio Terrealte, il gruppo di imprenditori agricoli e agrituristici lecchesi che ha come obiettivo la promozione e la valorizzazione delle originalità dell’agricoltura, dell’agriturismo e dell’enogastronomia del nostro territorio.
Ad aprire le danze è stata l’ “Apericena con gli agricoltori” che si è tenuta al mercato agricolo venerdì sera, durante la serata è stato premiato Gianluca Perri, in arte D.Mace, che con l’opera “Vita Rurale” ha vinto il concorso “Dipingere il pianeta” con cui il Consorzio Terrealte ha selezionato le proposte per l’abbellimento del padiglione del Mercato agricolo di Valmadrera.
La Commissione, composta da referenti del Consorzio Terrealte, dal sindaco Donatella Crippa Cesana e dall’assessore alla Cultura del Comune di Valmadrera Raffella Brioni ha premiato l’opera di Perri “per la scelta dei soggetti proposti e per le soluzioni cromatiche individuate, che si inseriscono in modo armonico nella bella struttura architettonica del padiglione del Mercato agricolo”.
Il vincitore, studente lecchese 24enne, ha illustrato la sua opera spiegando che “l’intento è quello di rappresentare la vita di campagna fatta di sacrifici e sudore, di ore ed ore di pazienza e cura della Terra. Con il lavoro duro e costante i campi maturano e danno i loro frutti, ed è cosi che deve essere la vita: senza scorciatoie”.
Sabato mattina, invece, ad accogliere i clienti del mercato agricolo ci hanno pensato i responsabili dell’associazioni Castanicoltori del Lario Orientale che hanno offerto assaggi di caldarroste e vino.
“La nostra associazione è stata fondata nel 2012 – racconta Mauro Gerosa, presidente dell’associazione Castanicoltori del Lario Orientale – con l’obiettivo di salvare le nostre vecchie varietà autoctone di castagne e marroni. Le varietà finora censite nel nostro territorio sono più di quaranta e il nostro desiderio è quello di farle conoscere e apprezzare per le loro diversità”.
“Sul mercato si trovano degli ibridi eurogiapponesi – conclude Gerosa – frutti che si sono diffusi dagli anni ’50 e che hanno la caratteristica di essere di grosse dimensioni e di bell’aspetto, ma hanno poco sapore. Noi vorremmo che i consumatori imparassero a distinguere tra questi ibridi e i nostri marroni e castagne, in modo da poter fare scelte d’acquisto consapevoli e per aiutare a diffondere la cultura e il lavoro che stanno dietro alla produzione delle nostre varietà autoctone”.