LECCO – Le persone con diabete in Lombardia aumentano: sono 550 mila oggi, 25 mila delle quali nella provincia di Lecco.
L’Onu ha dichiarato il 14 novembre Giornata Mondiale del Diabete. Sabato e domenica prossimi in tutta Italia le Associazioni fra persone con diabete insieme a diabetologi, infermieri e altri volontari organizzeranno in varie città e paesi della Lombardia, oltre 50 eventi di piazza, anche nella provincia di Lecco.
Recentemente la Regione Lombardia ha varato la sua strategia per le malattie croniche. “Questa è, sicuramente, una buona notizia – commenta Sergio Raffaele, Coordinatore per la Lombardia della Giornata Mondiale del Diabete 2015 – Tuttavia, tra le Associazioni dei pazienti rimangono delle perplessità. L’assistenza ospedaliera è a buon livello, ma dopo l’esperienza poco entusiasmante dei CREG siamo dubbiosi sul fatto che i medici di medicina generale possano davvero fare educazione, e tenere alta la motivazione dei pazienti o anche solo monitorare nel tempo l’andamento glicemico”.
Il rischio, secondo le associazioni, è che ‘curare il diabete nel territorio’ sia un modo per ‘spostare’ il paziente, magari per contenere la spesa sanitaria depotenziando i Centri Diabetologici Ospedalieri.
In Lombardia vivono 450 mila persone che sanno di avere il diabete (dati Osservatorio Ibdo-Istat 2014). Probabilmente altre 100 mila, forse di più, lo hanno sviluppato senza saperlo. In totale, stimano le associazioni, abiterebbero in provincia di Lecco oltre 25 mila persone con diabete.
“Il loro numero cresce e crescerà a lungo, perché il diabete è diagnosticato sempre prima e meglio; perché le persone con diabete vivono più a lungo e perché le errate abitudini alimentari e la sedentarietà che hanno caratterizzato la vita di tutti i lombardi aumentano il rischio di svilupparlo”.
Soprattutto se non è ben controllato, il diabete moltiplica il rischio di sviluppare infarti, ictus, cecità. Può portare in casi estremi alla dialisi o alla amputazione. Vere catastrofi per i pazienti, le loro famiglie e per il Sistema sanitario regionale che deve affrontare le costosissime cure del caso.
“I lombardi con diabete, bambini, giovani, adulti e anziani possono e vogliono scongiurare questi rischi – nota il Coordinatore nazionale della Giornata Mondiale del Diabete Giovanni Lamenza – Hanno bisogno però, come è loro diritto, di diagnosi corrette e precoci, assistenza appropriata, informazione chiara e puntuale, farmaci e strumenti adeguati per migliorare la qualità della vita. Così facendo cercano di risparmiare a se stessi e alla Regione i danni enormi delle complicanze”.
“La Regione parla di ‘personalizzare la terapia’ ma questo significa che i medici devono poter prescrivere i farmaci e i presidi – come nel caso delle ‘strisce’ per la misurazione della glicemia – ritenuti più adatti a ogni singola persona e non quelli ‘imposti’ indistintamente da una gara», afferma Sergio Raffaele. La Lombardia che tanto ha investito sulla tecnologia nella cura delle malattie acute non può lesinarla «quando essa è al servizio delle persone con diabete e può alleggerire i forti vincoli che la terapia impone loro, rendendole così più libere, più autonome e più consapevoli”.