Tagli a Caaf e Patronati: la protesta unitaria a Lecco

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Il banchetto allestito questa mattina fuori dalla sede Cisl di Lecco
Il banchetto allestito questa mattina fuori dalla sede Cisl di Lecco

 

LECCO – La Legge di Stabilità 2016 prevede un ulteriore taglio di 28 milioni di euro al Fondo Patronati, la Cigil, la Cisl, la Uil e l’Acli di Lecco si sono uniti in uno sciopero, con chiusura di una giornata dei propri sportelli Caaf e degli uffici dei rispettivi Patronati, per manifestare dissenso e preoccupazione circa questa decisione in programma dal Governo Renzi.

 

Norberto Pandolfi, Cinzia Gandolfi, Danile De Vecchi, Massimo Cannella, Giacomo Arrigoni e Mario Todeschini
Norberto Pandolfi, Cinzia Gandolfi, Danile De Vecchi, Massimo Cannella, Giacomo Arrigoni e Mario Todeschini

 

Questa mattina i rappresentanti dei patronati e dei Caff dei sindacati lecchesi si sono dati appuntamento alla sede della Cisl dove con un banchetto e una conferenza stampa hanno spiegato le proprie ragioni.

“L’iniziativa di oggi è simbolica – ha spiegato Mario Todeschini della segreteria Cisl – ma presto potrebbe diventare la realtà: i tagli previsti dal Governo potrebbero mettere a rischio la presenza degli uffici di Patronato e degli sportelli Caaf, oppure potrebbe venire meno la gratuità con cui offriamo i nostri servizi. Ci occupiamo della fascia più debole della popolazione che così facendo verrebbe privata di servizi gratuiti come l’inoltro della domanda di disoccupazione”.

 

La sala Cisl dove si è tenuta la conferenza stampa
La sala Cisl dove si è tenuta la conferenza stampa

 

Cinzia Gandolfi
Cinzia Gandolfi

Nella provincia lecchese il Caff Cgil ha 17 uffici e si occupa di 72 mila persone l’anno, stesse cifre per il Caaf della Cisl, mentre quello della Uil ha 5 sedi. Per quanto riguarda i Patronati, invece, Inca ha 7 sedi zonali e 70 permanenze nei Comuni lecchesi e nel 2015 ha gestito circa 22 mila pratiche; l’Inas conta 5 sedi zonali ed è presente in 79 Comuni della nostra provincia, da inizio 2015 ha gestito 18 mila pratiche; la Uil ha due sedi zonali, una a Lecco e una a Merate e, infine, il Patronato Acli ha 5 sedi zonali e 10 recapiti sul territorio in corrispondenza dei circoli e annualmente gestisce dalle 18 alle 20 mila pratiche.

Secondo il progetto del Governo Renzi le pratiche che non potranno più gestire i patronati verranno direttamente evase dalla Pubblica Amministrazione, ovvero dall’Inps e dall’Agenzia delle Entrate.

“Attualmente la Pubblica Amministrazione – ha raccontato Norberto Pandoli, responsabile di Inas Cisl Lecco – ha come tramite con il cittadino i Caaf e i Patronati, ma la Legge di Stabilità ridurrà notevolmente la capacità operativa di questi uffici e il cittadino dovrà rivolgersi direttamente all’Inps e alle Agenzie delle Entrate che non riusciranno ad occuparsi di tutte le richieste, meccanismo che inasprirà il ‘conflitto’ tra Pubblica Amministrazione e popolazione”.

Pandolfi solleva anche il problema dell’ “incostituzionalità” di questi tagli: “I Patronati sono previsti dalla nostra Costituzione che si preoccupa di salvaguardarli”.

In occasione dello sciopero odierno gli uffici del Caaf Cisl sono rimasti chiusi, al loro esterno un cartello che invita i cittadini a rivolgersi direttamente agli sportelli dell’Inps.

 

Il cartello esposto fuori dagli uffici Cisl
Il cartello esposto fuori dagli uffici Cisl

 

“Quella di oggi è una dimostrazione simbolica – ha dichiarato Cinzia Gandolfi a capo del Patronato Inca di Lecco – il nostro slogan è ‘chiusi oggi per essere aperti domani’. Nei giorni scorsi non abbiamo pubblicizzato questa chiusura perché vogliamo dimostrare al Governo a cosa andrà incontro se i Patronati e i Caaf dovessero chiudere: con questi tagli in programma tutte le nostre attività potrebbero essere a rischio già dal primo gennaio 2016”.

Wolfango Pirelli
Wolfango Pirelli

Daniele De Vecchi direttore del Patronato Acli di Lecco, invece, ha sottolineato il legame esistente tra Patronati e territorio: “Questa battaglia non una difesa del nostro ‘cadreghino’, con questi tagli a rimetterci sarà la parte della popolazione più debole. I Patronati sono ‘ciccia e sangue del territorio’, sono parte del tessuto connettivo e della storia delle città, sono quelli che mostrano la faccia a chi chiede aiuto, mentre l’Inps tratta le questioni solo a livello istituzionale. Spero che il Governo si renda presto conto della crisi irreversibile a cui andremo incontro se il Patronato andrà perso”.

Un altro aspetto preso in considerazione durante la conferenza stampa è stata la “mancanza di alternative certe a fronte dei tagli ai servizi di Patronato e Caaf”, come ha sottolineato Massimo Cannella, direttore del Caaf Cgil di Lecco: “La Pubblica Amministrazione non sarà in grado di accogliere tutte le persone che ora si rivolgono ai Caaf, un esempio è che prima dell’introduzione della semplificazione fiscale ci occupavamo di circa 36 mila dichiarazioni dei redditi, dopo siamo passati a 30 mila, solo 6 mila cittadini hanno fatto da sé. Il Governo non ha dato chiare alternative ai cittadini, se lo facesse saremmo disposti a ritirarci domani mattina, ma ora deve essere chiaro che in questo modo non si sta andando verso un risparmio per lo Stato, ma si stanno semplicemente tagliando dei servizi per la popolazione. I tagli che prevede il Governo sono di 100 milioni di euro spalmati nei prossimi tre anni, il che equivale ad ammazzare Patronati e Caaf un poco alla volta”.

In base ai calcoli dei direttori dei Patronati lecchesi, con i tagli previsti dalla Legge di Stabilità 2016 verrebbe meno la possibilità di offrire i servizi a titolo gratuito, come ha osservato Cinzia Gandolfi di Inca: “Saremmo costretti ad applicare una tariffazione alle 41 voci che fanno capo ai Patronati, ad esempio un disoccupato dovrebbe pagare la sua domanda di disoccupazione 24 euro”. “Peggio ancora per quanto riguarda i Caff – ha aggiunto Cannella – dovremo decidere se e quanto far pagare la gestione della dichiarazione dei redditi oppure se chiudere direttamente parte dei nostri uffici”.

“In questi anni il Governo non ha mai dato ascolto alla popolazione – ha concluso Wolfango Pirelli, segretario generale della Cgil Lecco – e si è dimostrato incapace di cogliere quelli che sono gli elementi prevalenti all’interno della nostra società. Renzi pensa di parlare al popolo senza intermediari, ma agisce in modo da far pagare le sue scelte alla parte più debole della popolazione”.

Ecco alcune immagini della mattinata alla sede lecchese della Cisl: