LECCO – Due sedi in città per la Uil di Lecco: sabato mattina sono stati infatti inaugurati i nuovi locali del sindacato situati al civico 152 di Corso Martiri, all’altezza delle poste di Pescarenico.
Qui si sono trasferite tre importanti sigle del sindacato lecchese ovvero quella dei metalmeccanici della Uilm, del commercio e del turismo della Uiltucs e dei lavori del tessile del settore chimico tutelati dalla Uiltec.
Circa 180 metri quadri per la camera sindacale di Pescarenico, situata ad un centinaio di metri dalla sede centrale di Uil Lecco dove restano la segreteria provinciale, Uil Pubblica Amministrazione, il sindacato dei pensionati e Uiltemp, dedicata ai lavoratori autonomi e atipici, Uil Scuola e il patronato Ital.

“La vecchia sede era poco attrezzata rispetto alle attuali necessità – ha spiegato Giuliano Gritti, coordinatore regionale della Uilm – è un segnale anche per far capire che la nostra organizzazione c’è e si sta rafforzando, al contrario di quanto pensavano certi gufi che, invece, ci davano già per spacciati”.
Una sede che, come sottolineato dallo stesso Gritti, vuole essere “una risposta immediata” anche “alla luce delle vicissitudini interne” al sindacato lecchese, oggi commissariato dopo le dimissioni dell’ultimo segretario provinciale Carmelo Orlando a circa un anno dalla sua elezione. Un sindacato che ha perso anche figure in ruoli chiave del sindacato come il segretario dei metalmeccanici Emilio Castelli che lo scorso anno dalla Uilm è passato alla Fim Cisl.
In questo senso la nuova sede vuole essere un rilancio per la Uil lecchese e la nuova sede si occuperà di circa tre mila su un totale di 6.500 iscritti complessivi, in un momento nel quale la crisi economica non appare ancora superata.
“Le aziende hanno zavorrato i loro organici e per chi esce dal lavoro oggi non esistono percorsi concreti di riqualificazione e accompagnamento verso un nuovo impiego” ha sottolineato il segretario Uilm, Enrico Azzaro.
Qualche segnale positivo da parte delle imprese pare esserci ma non dal punto di vista dell’occupazione: “La crisi ha fatto selezione e le aziende rimaste si stanno riprendendo ma anche hanno ridimensionato il numero di personale, quindi, nonostante piccoli segnali positivi, resta ampio il divario tra gli attuali posti di lavoro occupati e quelli del passato” ha spiegato Celeste Sacchi della Uiltec.
Anche per il settore del commercio la situazione non è migliore: “La ripresa non la vediamo affatto – denuncia il segretario di Uiltucs, Fabrizio Bonfanti – Si è ridotto il numero di contratti di apprendistato e sul fronte dei contratti siamo pronti a scioperare, la prossima settimana, contro Federdistribuzione”.
Un contesto non semplice quello dove nel quale dovranno operare i sindacalisti della Uil nella nuova sede dove è stato dato spazio anche all’ufficio vertenze e ai servizi fiscali. L’entusiasmo per la novità dei nuovi locali, non copre però l’amarezza di chi vede, con questa nuova sistemazione, una spaccatura nel sindacato.
Lo lascia ben intendere la storica segretaria Marilisa Rotasperti: “L’uscita delle categorie produttive creerà un’importante mancanza nella sede principale perché rappresentano il cuore del sindacato. L’augurio è che questa sia solo una situazione temporanea”.

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