Cancro Primo Aiuto premia l’imprenditore Plinio Vanini

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CAPRIANO DI BRIOSCO – Il Premio Walter Fontana 2016 è stato assegnato a Plinio Vanini. L’annuale riconoscimento che Cancro Primo Aiuto Onlus attribuisce a chi si distingue per il sostegno all’associazione non è andato all’imprenditore valtellinese, a capo del gruppo Autotorino,  in quanto presidente del sodalizio, ma per il suo impegno nella raccolta fondi portata avanti in Valtellina, e conclusasi con successo, per acquistare un acceleratore lineare per l’Ospedale di Sondrio.

“Questo premio credo debba essere condiviso con tutti coloro che in vario modo hanno contribuito alla buona riuscita della raccolta fondi – ha commentato Vanini ricevendo una scultura di Carlo Mo dalle mani dell’onorevole Vinicio Peluffo, vicepresidente di Cancro Primo Aiuto – Le associazioni che hanno dato una mano, i consiglieri di Cancro primo Aiuto che si sono impegnati in prima persona, ma soprattutto gli oltre trentamila valtellinesi che hanno dato un contributo in denaro”.

La consegna del Premio è avvenuta lunedì 22 febbraio a Villa Walter Fontana. Nell’occasione sono stati dati anche altri due riconoscimenti, per l’aiuto dato in questi anni all’associazione brianzola, a Pasquale Rossi, presidente di Toshiba Medical Systems Italia, e ad Eugenio Cremascoli, patron di Avionord e della clinica Columbus di Mialno e presidente di sede di Cancro Primo Aiuto.
L’incontro è stato anche l’occasione per presentare i dati del bilancio 2015 della Onlus.

“Durante lo scorso anno siamo riusciti ad aiutare più di 25.000 ammalati assicurando oltre 50.000 prestazioni gratuite – ha dichiarato Flavio Ferrari, amministratore delegato di Cancro Primo Aiuto – grazie alla generosità dei nostri soci che ci hanno garantito contributi per 1.234.000 euro. Questo ci ha permesso di pagare tante borse di studio, acquistare macchinari e, soprattutto, donare ben 1.870 parrucche a donne malate di cancro che si sono dovute sottoporre a chemioterapia”.

E ha ricordato le altre campagne di raccolta fondi per l’acquisto di un acceleratore lineare in corso da tempo per gli ospedali Manzoni di Lecco e Niguarda di Milano e l’ultima, lanciata nei giorni scorsi, per l’Ospedale San Gerardo di Monza.

Infine, è stato presentato dalla sua autrice, Silvia Montemurro, un romanzo che molto ha a che fare con i temi affrontati dall’associazione. Si tratta di “Cercami nel vento”, la storia d’amore tra due ventenni, Camilla, studentessa di violino e Teo, muratore fuggito dalla Sardegna: la giovane scopre di avere un linfoma di Hodgkin e il libro affronta la storia della malattia di Camilla, ma anche di altri giovani, i ragazzi di B. Livers di cui l’autrice ha parlato durante la serata.