Avis: 15.349 i soci donatori in Provincia, calano le donazioni

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Bruno Manzini_presidente provinciale Avis Lecco
Bruno Manzini, presidente provinciale Avis Lecco

 

LECCO – Più donatori ma meno donazioni: questo il trend nel 2015 dell’Avis provinciale di Lecco che sabato 19 marzo si riunirà per la tradizionale assemblea dei soci ad Annone Brianza. Il dato era già emerso durante l’assemblea annuale dello scorso 27 febbraio in Camera di Commercio a Lecco (vedi articolo).

A illustrare nel dettaglio la situazione è stato il presidente provinciale Avis Lecco Bruno Manzini: 15.641 i soci totali nel 2015, di cui 15.349 donatori. Un andamento positivo oramai da anni, come specificato dal presidente, e che corona la realtà lecchese come una delle più generose di Lombardia. Un terzo dei donatori è di età giovane, compresa tra i 18 e i 35 anni, mentre la divisione per genere rivela la maggior presenza di soci uomini (62,84%) rispetto alle donne (37,06%).

Questo nel dettaglio il quadro dei soci donatori per Avis Comunale nel 2015:

 

donatori_avis comunale 2015

 

A fronte dell’aumento dei donatori (+0,25% rispetto al 2014) si è registrata una diminuzione delle donazioni: 27.252 nel 2015, il -7,92% rispetto al 2014 che contava 29.596 donazioni. Di queste 24.793 riguardano le donazioni di sangue intero (dato positivo rispetto al 24.307 del 2014), mentre 2.459 di plasma. Un dato, quello sulle donazioni, che non preoccupa l’Avis, come dichiarato: “Le donazioni sono in calo è vero ma non giudichiamo negativamente questo dato – ha detto Manzini – il sangue raccolto fa fronte alle esigenze nazionali, siamo vicini all’autosufficienza”.

 

trend donazioni avis 2015

 

Più attenzione verso le donazioni di sangue intero, che viene poi indirizzato negli ospedali milanesi e sardi (per combattere la diffusa anemia mediterranea come spiegato da Manzini). Diminuite invece le donazioni di plasma, utilizzato soprattutto dalle industrie farmaceutiche. “Questo stato dei fatti non poteva che avere ricadute in termini numerici – ha proseguito Manzini – diminuendo la richiesta di sangue la raccolta si ferma. Per noi è importante che il sangue venga usato per le necessità, non ha alcun senso e non è eticamente corretto raccogliere sangue per poi buttarlo via perché non serve”. Si assesta così a 1,78 la media delle donazioni annue dei lecchesi (uomini e donne).

 

trend donazioni di plasma_avis2015

 

Ricordata quindi la riapertura del Centro Trasfusionale il sabato mattino, per 8 mesi interdetta a seguito della riorganizzazione dei centri trasfusionali in Lombardia: “Il sabato è un giorno molto comodo per i donatori e poter effettuare i prelievi un giorno in più ha consentito di migliorare il trend che a metà dello scorso anno parlava del -10% di donazioni”.

“La minor richiesta di sangue – ha concluso Manzini – non vuol dire che non ci sia bisogno di donatori, anzi. Siamo comunque contenti dell’andamento in salita che si è registrato negli ultimi anni con costanza, segno che Lecco, il suo territorio e i suoi abitanti sono generosi”.