Chiude l’Alimentari Castelli: “Impossibile andare avanti così”

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Paolo Castelli nel suo negozio di alimentari in via Dante a Mandello.
Paolo Castelli nel suo negozio di alimentari in via Dante a Mandello.

 

MANDELLO – Di lui all’inizio di quest’anno si erano occupati anche i media nazionali. Per qualcosa come 2.210 giorni consecutivi, vale a dire dal 1° gennaio 2010 al 17 gennaio 2016, il suo negozio era sempre rimasto aperto, Natale, Capodanno, Ferragosto e festività civili comprese, oltre naturalmente a tutte le domeniche.

A interrompere – soltanto per un paio di giorni, beninteso – quell’incredibile striscia era stata soltanto l’esigenza di sostituire i banchi refrigerati. Detto e fatto. Due giorni di “stop” a metà gennaio, poi via di nuovo con l’esercizio aperto tutti i giorni feriali e festivi, a orario continuato, domeniche pomeriggio incluse.

Adesso, però, il “recordman della vendita al dettaglio”, lo “Stakanov del Lario”, il “bottegaio in moto perpetuo”, come è stato definito Paolo Castelli, si ferma. Con una decisione imprevista quanto improvvisa, il titolare del negozio di alimentari in via Dante a Mandello ha detto basta. E nei prossimi giorni chiuderà bottega.

“Così non è più possibile andare avanti – dice in un misto di rassegnazione e sconforto, scuotendo il capo – E’ una decisione che non ho preso a cuor leggero, ma sulla quale non torno. Già andare avanti era diventato difficile per una serie di ragioni, ma ultimamente sono anche subentrati alcuni imprevisti e si sono verificate determinate situazioni che mi hanno indotto a prendere questa decisione, irrevocabile”.

Tra le cause all’origine della sua scelta Castelli elenca l’entrata in vigore del provvedimento che ha modificato la viabilità in via Dante riducendo il passaggio (e di conseguenza la sosta) degli automobilisti. “In particolare sono venute meno le piccole spese del mattino – dice – e questo ha certamente inciso sulle entrate”.

“Taluni mandellesi – aggiunge – mi hanno poi contestato la scelta fatta a inizio anno di trasformare di fatto il mio esercizio in una sorta di minimarket, ma la mia era una decisione ragionata e consapevole, che mi avrebbe consentito di gestire meglio le spese per il personale, lasciando in taluni momenti in negozio soltanto una persona. Per me, del resto, era diventato impossibile sostenere determinati costi”.

Paolo-Castelli_Mandello (4)La goccia che ha fatto traboccare il vaso – o per meglio dire quello che Castelli, quarantenne, chiama “il colpo di grazia” – è peraltro di queste ultime settimane. “Mi sono fidato di consulenti e persone sbagliate – spiega – e sono rimasto… fregato. Mi hanno truffato? Non posso e non devo dirlo io, ma questo è il risultato. Sì, il sospetto di essere rimasto vittima di una fregatura l’ho avuto il 6 maggio scorso e esattamente una settimana dopo è arrivata la conferma”.

“Lo scorso fine settimana – aggiunge – ho riposato e mi sono concesso appunto il sabato e la domenica per riflettere, ma alla fine non ho visto altra soluzione che non fosse quella di chiudere”.

Gli occhi di Paolo Castelli, terza generazione di commercianti, luccicano. “Quanto accaduto – dice dopo qualche istante di silenzio – mi ha demoralizzato e mi ha fatto perdere credibilità con i fornitori. Torno a ripeterlo, non ho altra scelta…”.

Un’altra pausa, poi riprende: “Lunedì prossimo ne saprò di più sulle pratiche da avviare, quindi anche sui tempi di chiusura. Intanto vendo quello che ho in negozio e le scorte che ho in magazzino, a esaurimento”.

L’attività dell’Alimentari Castelli era iniziata nel 1965 con il padre di Paolo, Aurelio, e lo zio Giampiero, anche se era stato nonno Giovanni, nel lontano 1926, ad aprire un esercizio commerciale a Bellano. Poi, nel 2004, al padre e allo zio era subentrato Paolo e per il negozio di via Dante era iniziato il “nuovo corso”.

A marzo 2013 alla gestione dell’attività commerciale di Mandello si era aggiunta quella di un esercizio in piazza Unione europea a Perledo, conseguente alla chiusura dello storico negozio di alimentari delle sorelle Conca.

Ma adesso anche l’esercizio di Perledo chiude i battenti. “E’ una scelta a sua volta inevitabile – spiega sempre Castelli – perché senza quello di Mandello non può andare avanti neppure il negozio di Perledo per varie ragioni, a partire dagli approvvigionamenti”.

“Una notizia inaspettata e che potrebbe causare un grave danno per Perledo anche sotto l’aspetto turistico, visto che quello gestito in questi anni da Castelli è l’unico negozio di alimentari presente in paese”, è il primo commento del sindaco, Carlo Signorelli.

“La proprietà dei muri – aggiunge il primo cittadino – è dell’Impresa Micheli, con la quale il comune, nel limite delle possibilità e delle conoscenze di possibili operatori del settore interessati a subentrare, si attiverà per favorire una soluzione per la futura gestione del negozio”.

Intanto Paolo Castelli non fa mistero di sognare finalmente “una vita migliore”. “Perché quella di adesso – conclude – è troppo piena di dispiaceri”. E gli occhi tornano a farsi lucidi.