LECCO – Quali sono i progetti per il futuro del mercato di Lecco? Da anni le associazioni degli operatori, amministratori e cittadini discutono sulla sua collocazione, se ne era ipotizzato il ritorno in centro città, e anche la Lega Nord chiede chiarimenti.
“L’area della Piccola presenta molte criticità sulle quali si focalizzano le reiterate lamentele degli ambulanti –ha ricordato il gruppo consiliare del Carroccio -. Il sindaco Virginio Brivio sostiene che non possa intervenire con opere significative perché l’atto notarile che avrebbe sancito il passaggio dell’area dalle Ferrovie al Comune non è ancora stato firmato e nel mese di marzo 2016 sottolineava “abbiamo diffidato(nel 2014) l’ Amministratore Delegato delle Ferrovie Mauro Moretti di dare attuazione alla convenzione””.
Dopo sei mesi ritorna sul punto, ricorda la Lega, con l’annuncio di “un’azione giudiziaria” da parte del Comune.
“Spero che dai proclami si sia passati ai fatti visto che da trent’anni siamo in ballo per questa firma – scrive Cinzia Bettega, capogruppo del Carroccio in municipio – Il vicesindaco Francesca Bonacina, che ha la delega del commercio e del turismo, nonostante le ripetute richieste della Lega Nord, in Consiglio comunale,di una convocazione di un’apposita commissione sul mercato, si è di fatto sottratta, impedendo un dibattito che sarebbe quanto mai necessario. Nulla infatti si sa della diffida di cui sopra (preciso che dal 15 Maggio 2014 Moretti è amministratore delegato di Finmeccanica e con le Ferrovie non ha più a che fare), della promessa azione giudiziaria, né di cosa intenda fare questa amministrazione in termini di localizzazione e gestione del mercato”.
“Da anni – prosegue Bettega – i commercianti chiedono al comune azioni mirate al suo sviluppo, un rilancio che passa attraverso il decoro dell’area, il controllo del rispetto del regolamento e delle attrezzature, e soprattutto iniziative che favoriscano un’attività che non è soltanto una mera questione di occupazione del suolo pubblico, ma commerciale e persino sociale. Si vorrebbe conoscere quanto prima le ragioni per le quali si tollerano operatori insolventi, si rinuncia a un minimo di selezione degli espositori, non venga valutato e attuato il progetto di mercato storico legato ai Promessi Sposi consegnato tempo fa a un assessore da un’associazione di categoria . Lo stato d’animo degli ambulanti volge al pessimismo e alla sfiducia, anche perché vedono calpestati i loro diritti e i loro sacrifici. Una buona dose di volontà politica basterebbe per evitare che il mercato si trasformi in un’altra incompiuta”.