Rinviato a giudizio un padre, orco se nel suo percorso giudiziario le accuse di cui deve rispondere verranno confermate. Si tratta di un quarantenne albanese rinviato a giudizio dal Gup, Massimiliano Mercaldo, del tribunale di Lecco perché sospettato di maltrattamenti e violenza sessuale nei confronti della figlia, all’epoca dei fatti di appena 11 anni.
La vicenda è avvenuta alla luce dopo che gli insegnanti della ragazzina avevano notato su di lei dei lividi. A colloquio con psicologi e investigatori della questura la bambina aveva giustificato le botte subite con una brutta pagella. Il padre ammise la questione e voleva patteggiare, ma alla vigilia dell’udienza -tre giorni prima – la piccola raccontò di una violenza sessuale, per la quale sia il genitore che la madre e un altro figlio respingono gli addebiti.
Ma gli elementi raccolti dagli inquirenti coordinati dal sostituto procuratore Paolo Del Grosso hanno determinato il gup a chiedere per l’uomo il rinvio a giudizio. La prima udienza sarà il prossimo 5 aprile. Allora in aula si contrasteranno gli avvocati Stefano Didonna per la difesa e Caterina Busellu per la parte offesa: Alla minore (che oggi ha 15 anni) è stato assegnato un curatore speciale: l’avvocato Tatiana Balbiani, che però la legge stabilisce non possa affiancarla in giudizio.