
GARLATE – La ciclopedonale a Garlate chiusa da oggi, martedì, a causa delle alghe: lo ha comunicato il sindaco Giusppe Conti, annunciando che il tratto – dal confine con Pescate al parco della Filippetta – sarà chiuso fino a che non verranno ripristinate le condizioni di fruibilità “con la rimozione o l’allontanamento delle alghe raccoltesi in quel punto che rendono problematico il passaggio a causa dell’odore che producono”.
Una soluzione ‘drastica’ quella presa dal Comune di Garlate che al contempo sempre da oggi riprenderà l’attività di rimozione delle alghe da terra e nel tratto di lago definito più critico. “L’attività di rimozione sarà a nostre spese – ha dichiarato il sindaco – e proseguirà fino all’esaurirsi di questo secondo stanziamento (8.000 euro), dopo che il primo (per 12.000 euro) si è esaurito ad inizio agosto ed è servito a liberare solo parzialmente le sponde del lago in territorio garlatese. A quel punto si valuterà se il lavoro svolto sarà servito a ripristinare le condizioni di agibilità di quel tratto di pista ciclopedonale”.
“Se ciò non verrà verificato – ha proseguito Conti – quel tratto di ciclabile continuerà a rimanere chiuso fino a che non riusciremo a trovare altri spazi in bilancio o ci verrà assicurata la copertura in misura ragionevole delle spese, per far sì che queste spese non previste non compromettano il bilancio del comune di Garlate. Continuare a impiegare risorse per la raccolta delle alghe mette infatti a rischio l’equilibrio del bilancio e quindi il soddisfacimento di bisogni, come quelli sociali e scolastici, che sono prioritari”.

Il problema come ricordato è sovracomunale: “Il lago di Garlate è nel territorio di più Comuni, le alghe anche, le cause della loro proliferazione pure. Così come è sovracomunale anche l’importanza della fruibilità delle sponde e della pista ciclopedonale in particolare per il turismo, tanto è vero che per anni se ne è occupata la Provincia. Il problema si è posto due anni fa, quando la Provincia con una lettera ha comunicato di non poter più svolgere questo servizio. Nessuno l’ha sostituita. Il servizio costava più di 100.000 euro, un costo che i Comuni non possono neanche lontanamente sopportare, anche perché necessita di una attività di coordinamento non indifferente, che comprende anche lo smaltimento (le alghe sono considerate rifiuto speciale)” .

“Lo scorso anno i Comuni hanno dovuto fare da soli, ma le condizioni meteorologiche sfavorevoli al proliferare delle alghe avevano limitato il problema e a posteriori l’Autorità di Bacino ha riconosciuto un parziale contributo. Quest’anno invece il caldo che perdura da tanto tempo ha creato le condizioni per una grande produzione di materiale vegetale che si raccoglie dove le correnti lo trasportano, assieme a tutti i rifiuti che ne rimangono imprigionati. Alcune insenature del nostro Comune sono l’approdo naturale per quintali e quintali di alghe, che marciscono e producono un inquinamento olfattivo notevole. L’Autorità di Bacino ha sperimentato, seppur a stagione inoltrata, un piccolo battello che avrebbe dovuto intervenire a sfalciare le alghe la questo non si è rivelato efficace. Risultato, siamo punto e a capo: o intervengono i Comuni senza nessuna assicurazione di essere aiutati economicamente, o le alghe restano dove il lago le porta, con tutte le conseguenze del caso”.
“Il comune di Garlate può darsi da fare, come sta facendo, ma non può accollarsi costi che sono di natura e di dimensione sovracomunale e che non possono essere sopportate dal bilancio comunale”. “Allo stesso tempo – ha concluso il sindaco – non può rassegnarsi ad essere bersaglio di critiche superficiali e generiche , come quelle apparse sulla stampa in questi giorni, che riducono il tutto a ricercare nel comune il colpevole della situazione che crea problemi alla fruibilità delle sponde del lago. Per questo fino a che la situazione non sarà risolta o attenuata la ciclabile rimarrà chiusa nel tratto più interessato dal problema”.

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