MANTOVA – Sequestro preventivo della Finanza nel mantovano finalizzato alla confisca per equivalente di beni, per 165 mila euro, riconducibili a un soggetto accusato di una grave frode fiscale nel settore del commercio di animali vivi provenienti da Paesi UE.
Le attività investigative hanno riguardato un collaudato sistema di frode all’I.V.A. posto in essere da un nucleo familiare attraverso l’utilizzo di società di capitali (a responsabilità limitata), operanti nel Basso Mantovano: le imprese, utilizzate per un periodo relativamente breve (circa due/tre anni dalla costituzione), si sarebbero interposte nella catena commerciale tra il fornitore comunitario e il cliente finale effettuando operazioni commerciali antieconomiche attraverso la vendita di merce sottocosto, ovvero con esigui margini di ricarico rispetto al valore degli acquisti, accumulando in tal modo considerevoli debiti d’imposta mai onorati.
Proprio l’interposizione di tali aziende avrebbe permesso alle società clienti, reali destinatari della merce, un duplice vantaggio, costituito da un lato dalla possibilità di acquistare merce ad un prezzo concorrenziale, a danno degli operatori economici onesti, e dall’altro di potersi creare un indebito credito I.V.A..
Tutte le operazioni sarebbero state svolte nel breve periodo di attività delle aziende, a conclusione del quale le stesse sono state cedute a “prestanome” irreperibili e con trasferimento all’estero delle sedi legali in modo da non consentire di rintracciare la documentazione contabile e da rendere vane sia le pretese erariali sia quelle dei creditori privati.

RADIO LECCOCITTÁ CONTINENTAL




































