Scuola Genitori: “Uno spazio per diventare adulti educatori”

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Il pedagogista Daniele Novara
Il pedagogista Daniele Novara

 

LECCO – La Scuola Genitori del CPP Centro Psico Pedagogico fondato e diretto dal pedagogista e autore Daniele Novara sta riscuotendo un grosso successo anche a Lecco.

Si sono già svolti due dei quattro incontri gratuiti dedicati a genitori, educatori e insegnanti, e il bilancio è già più che positivo. L’iniziativa, realizzata grazie alla collaborazione con il Collegio internazionale Arcivescovile Volta, vedrà ancora due tappe: il 16 gennaio “Non stare alla pari, mantenere il proprio ruolo come genitore” con Laura Beltrami e il 20 febbraio “L’arte di organizzare l’educazione dei figli” con Lorella Boccalini.

Abbiamo intervistato il pedagogista Daniele Novara per capire più da vicino la funzione della Scuola genitori.
“Scuola genitori nasce in relazione a quest’ultima ondata di difficoltà educativa che attraversano i genitori i quali fanno sempre più fatica a immedesimarsi nel ruolo adulto e più facilmente si immedesimano nel ruolo di figli. La difficoltà nell’assumere il ruolo genitoriale, oggi, rappresenta una sorta di emergenza che attraversa tutti gli strati sociali. I genitori, a livello storico, si sono sempre considerati distinti dai loro figli, oggi invece c’è una tendenza a mettersi alla pari e a non creare confini; questo spesso li costringe a misure dure e coercitive per recuperare il terreno perso. La versione del ‘genitore amico’ non funziona assolutamente, è necessario mantenere il proprio ruolo educativo. Spesso, poi, mamma e papà sono in disaccordo e cercano l’appoggio dei figli anche contro l’altro genitore. Purtroppo non siamo ancora entrati in un’epoca in cui possiamo parlare di genitori educativi. Il segnale abbastanza inquietante sta nel ricorso in maniera consumistica alle diagnosi e certificazioni neuropsichiatriche: non vogliamo una generazione di bambini certificati dove non sono più bambini ma pazienti”.

Scuola Genitori come si inserisce in questo contesto?
“E’ un luogo di riconoscimento del proprio essere genitori come educatori dei propri figli. Oggi si chiede ai genitori di tutto, ma non di educare i figli. Attraverso la Scuola Genitori si può condividere il senso educativo del proprio ruolo. Si entra nel mondo dell’educazione. Scuola Genitori è uno spazio in cui sei un adulto educatore: impari a non urlare più, a utilizzare in maniera adeguata le regole e tenere la giusta distanza con i figli”.

Una serie di informazioni utili basate sulla scienza.
“Scuola Genitori non vuole dare consigli, ma informazioni scientifiche per educare i propri figli. Una giusta informazione può letteralmente salvare la vita dei nostri figli. Ad esempio oggi c’è molta confusione: il bambino deve avere attaccamento primario con una sola persona, a volte invece succede che la mamma va a lavorare e dei figli si occupa altra gente. La frase ricorrente dei genitori che incontriamo è ‘Non lo sapevamo’. Spesso si ignorano informazioni basilari: se un bimbo ha il ciuccio anche di giorno poi non riuscirà a parlare bene, oppure l’Italia è il paese dove nessuno dà più la paghetta ai figli e i genitori vengono utilizzati come bancomat, questo è sbagliatissimo. Scuola Genitori fornisce informazioni semplici, essenziali, ma di una utilità enorme. In fondo c’è un motivo se ci troviamo con università dove i laureati sono sempre meno, la dispersione scolastica è sempre la stessa da 20 anni e ci sono figli che non studiano e non lavorano”.

Come sta andando l’esperienza della Scuola Genitori a Lecco?
“Io sono anche consulente scientifico del Centro di Formazione Professionale Polivalente di via Grandi perciò mi sento un po’ di casa a Lecco. Devo dire che mi ha fatto molto piacere l’invito del Collegio Volta. I genitori hanno risposto molto bene: è molto importante la partecipazione per respirare l’aria del genitore educativo e non del genitore emotivo”.

Quale è oggi il problema più grande per i genitori?
“Il crollo del senso di autorità. Il genitore non si riconosce più e non viene più riconosciuto. Basti pensare che l’Italia è l’unico paese che consente a un bimbo di 8 anni di avere un numero di telefono personale. Vuol dire che il bambino lo perdi perché non sai cosa può trovare in rete. Come può un bambino gestire uno smartphone? Questo è successo perché nessuno dà informazioni giuste ma si pensa solo a vendere il cellulare. La Francia, ad esempio, ha vietato l’uso degli smartphone a scuola”.

Scuola Genitori svolge un servizio molto importante.
“Vogliamo insegnare come organizzare l’educazione dei figli età per età. Noi dobbiamo farci breccia all’interno di un mondo pieno di situazioni ambigue e che dal punto di vista del marketing è molto aggressivo. I genitori hanno tutta la mia solidarietà perché non è un compito facile. La cosa più importante è accordarsi nella coppia genitoriale e condividere l’educazione dei figli. Poi bisogna imparare ad ascoltare i propri figli senza prenderli troppo alla lettera cercando di dare il giusto peso a quello che ci dicono. Il genitore prefetto non solo non esiste ma rappresenta un problema. Allo stesso tempo aiutiamo i genitori a fare il meglio possibile. A tutti gli effetti sono la più importante risorsa per i loro figli”.

Martedì 16 gennaio (ore 21), al teatro Cenacolo Francescano (piazza Cappuccini, 3 a Lecco), è in programma il terzo incontro dal titolo “Non stare alla pari, mantenere il proprio ruolo come genitore” con Laura Beltrami pedagogista e formatrice del Centro Psico Pedagogico. “Mettersi alla pari dei figli può rivelarsi addirittura dannoso per la crescita dei bambini. Per poter rispettare i tempi dei figli e fare richieste adeguate è necessario conoscere le tappe dello sviluppo e considerare sempre che la giusta distanza è fondamentale per non compromettere i rapporti adulto-bambino”.