GALBIATE – Zone Umide sorvegliate speciali a causa dell’effetto clima che le sta prosciugando, una pressione che si aggiunge al consumo del suolo, all’inquinamento e alla caccia. Sono gli ecosistemi più a rischio del pianeta: in Europa ne sono scomparsi il 90% solo nell’ultimo secolo. Dei circa 3 milioni di ettari originari, all’inizio del ventesimo secolo ne restavano meno della metà, 1.300.000 ettari. In Italia il colpo finale è stato dato tra l’800 e il 900 (lago del Fucino, bonifiche delle paludi pontine, tanto decantate da Goethe nel suo Viaggio in Italia, le zone umide ferraresi).
Per arrestare il ritmo di questa perdita e far conoscere l’enorme valore delle zone umide il WWF ha lanciato la nuova Campagna “One Million Ponds” che punta a ricostruire quel sistema linfatico prezioso fatto di laghi, stagni, pozze, fontanili, torbiere e acquitrini, una gamma variegata di habitat tra terra e acqua, 15 dei quali rari e tutelati dalla Direttiva europea “Habitat”, fondamentale per proteggere la nostra biodiversità. L’occasione è la Giornata Mondiale delle Zone Umide che si celebra il 2 febbraio.
Nell’ambito della campagna “One Million ponds”, WWF Lecco sarà impegnato sabato 17 marzo, con un’attività di ripristino ambientale di uno degli ambienti umidi più importanti del Parco Regionale del Monte Barro. Tramite tecniche poco invasive è previsto un intervento di piccola manutenzione naturalistica della funzionalità ecologica dello stagno di Prà Pozzetto, attualmente invaso da detrito e a rischio interramento a causa dell’espansione di alcune macrofite semi-acquatiche.
L’attività sarà anche l’occasione per conoscere alcuni dei più caratteristici abitanti degli stagni, come larve di salamandra, larve di libellula, molluschi, insetti acquatici ecc… e discutere dell’importanza di non diffondere organismi alloctoni negli ambienti umidi.
Alla giornata, che si svolge sotto il coordinamento scientifico del Ph.D. Raoul Manenti , Ricercatore Universitario e Consigliere WWF Lecco, possono affiancarsi volontari maggiorenni che si possono ritrovare alle 9.00 presso il parcheggio del “Cappello dell’Alpino” a Galbiate (strada Galbiate-Eremo), dotati di stivali, guanti da lavoro (chi può anche attrezzatura da lavoro: secchi, vaschette, rastrello, forcone…), bevande, qualcosa da mangiare e tanta buona volontà.