
LECCO – Un itinerario adatto a tutti e percorribile nell’arco di un arco di mezza giornata, una camminata alla scoperta delle testimonianze di archeologia industriale della città che parte del quartiere di Laorca e si conclude al Palazzo Belgioioso: è il progetto Fiumi di Memoria che sabato pomeriggio è stato inaugurato con le prime escursioni e tanta partecipazione.
L’iniziativa, che punta a valorizzare i beni legati alla gloriosa storia dell’industria lecchese in ambito culturale e turistico, è frutto del lavoro del Comitato Provinciale dell’Arci di Lecco in collaborazione con il Servizio Giovani e l’Assessorato alla Cultura e alle Politiche Giovanili del Comune di Lecco, il Sistema Museale Lecchese, e ricade nell’ambito dell’edizione 2018 del progetto Avere Cura del Bene Comune.
Coinvolti da vicino gli studenti, in particolare le classi 3DL e 4DL del Liceo Manzoni di Lecco che, insieme a Teka Edizioni, hanno prodotto dei pannelli illustrativi installati lungo la Vallata del fiume Gerenzone, luogo che più di altri testimonia il passato industriale della città, e con essi anche una smart guide che raccoglie tutti i punti di interesse e il tracciato dell’itinerario.
Le trafilerie di Malavedo e la trafileria F.lli Bonaiti, l’ex laminatoio di Malavedo, risalenti tutti alla seconda metà del 1700, la Diga del Paradone costruita per derivare un antico canale dal corso del Gerenzone, e poi ancora l’ex Catenificio Maggi, risalente alla prima metà del XIX, la Ditta Felice Carrera i cui primi nuclei sono antecedenti al 1760, l’ex filatoio Sala Maria in via Mentana e il capannone neogotico dell’ex Antonio Badoni, datato 1841, insieme alla Metallurgica Celeste Piazza risalente al 1819, sono tra le principali opere che ancora oggi sono ammirabili nei rioni alti della città.
Quale migliore occasione per presentare il progetto se non la PrimaVera Festa di Rancio, l’appuntamento rionale che in questo fine settimana sta animando il quartiere.
“Arci Lecco e la rete dei partner, con la realizzazione di questo progetto – spiegano i promotori – hanno voluto valorizzare questo patrimonio storico artistico presente in città, da troppo tempo dimenticato, coinvolgendo in primo luogo le nuove generazioni e stimolandole a collaborare attivamente, in un’ottica di cittadinanza attiva e di promozione culturale e turistica delle risorse del proprio territorio”.

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