
LECCO – L’intesa con Anas sembra ormai cosa fatta: l’ente nazionale per le strade dovrebbe finalmente subentrare alla Provincia nella partita della nuova Lecco-Bergamo.
“In una prima fase Anas subentrerà solamente nella riprogettazione e nella preparazione della gara per il riappalto dell’opera. In una seconda fase ne diventerà stazione appaltante”. E’ l’on. Gian Mario Fragomeli a rendere note le ultime novità relative all’importante infrastruttura di cui ancora oggi si attende il completamento.
“E’ due anni che lavoriamo a questa possibilità – prosegue l’onorevole lecchese – il contenzioso con l’impresa ha rallentato i tempi, adesso invece si è potuto riprendere in modo serrato il confronto. Manca poco, è un passaggio che avverrà a breve ma occorre un doppio nullaosta da Anas e Ministero che in via informale hanno già manifestato il loro assenso. Manteniamo ancora un po’ di cautela finché non vedremo l’accordo nero su bianco” e le sorti dell’attuale situazione politica sul piano nazionale, che oggi non aiutano a sciogliere tutte le riserve.

Se l’intesa con Anas si concretizzasse, si attuerebbe quindi un subentro in due fasi, come preannunciato dal parlamentare: “Affinché Anas diventi stazione appaltante occorre il decreto del presidente del Consiglio dei Ministri che autorizza il passaggio di competenza della strada. In attesa che ciò avvenga, non perderemo altro tempo e Anas inizierà a predisporre il nuovo progetto, attraverso quello che si definisce un contratto di service”.
L’onorevole democratico ha reso noti i nuovi sviluppi a margine dell’assemblea organizzata dal Comitato dei cittadini di Chiuso che convivono con il cantiere e i disagi la cui presenza ha portato nel rione. Un incontro che ha visto allo stesso tavolo parlamentari del territorio e i consiglieri regionali, i rappresentanti del comune ed esponenti di tutti i partiti politici, il sindaco Virginio Brivio e il presidente della Provincia Flavio Polano che al suo arrivo ha preferito non rilasciare dichiarazioni alla stampa ma confrontarsi direttamente con la comunità del rione.

Il recente accordo con l’impresa e il rientro in possesso del cantiere da parte della Provincia apre ora alla possibilità di rimediare almeno in parte a questi disagi con interventi che possano migliorare la vivibilità attorno all’area dei lavori, in primis l’apertura del peduncolo tra la Chiesa del Beato Serafino e la vicina rotatoria.
Chiuso ne ha bisogno: in una lettera distribuita alle forze politiche (QUI IL TESTO) il Comitato ha chiesto che la Provincia si faccia carico di predisporre “tassativamente entro il primo luglio l’incarico/appalto per queste opere, in modo che i lavori possano iniziare subito il 1° luglio 2018 e concludersi velocemente, in data certa da comunicare e porre come obiettivo”.
“Abbiamo chiesto al Presidente Polano che si effettuino in tempi brevi l’ultimazione del tratto di corso Bergamo che separa la chiesa del Beato Serafino dalla rotatoria alla farmacia con la riqualifica delle aree circostanti il cantiere – spiega Luca Dossi, portavoce del Comitato – Ottenendo l’impegno a farsi che ci si riveda a metà giugno per condividere la progettazione”.
La messa a gara di questi interventi potrebbe compiersi entro fine novembre e i lavori si auspica entro l’estate del prossimo anno.
“E’ fondamentale attenuare il disagio dei cittadini e farlo in tempi brevi – ha auspicato il sindaco Virginio Brivio – per farlo era necessario riavere la disponibilità del cantiere. Il fatto che si sia evitato il contenzioso con l’impresa è un fatto importante, altrettanto lo sarà l’affidamento dell’opera ad un ente superiore perché è un infrastruttura di rilievo nazionale. Il territorio deve essere unito affinché Regione e Stato condividano la visione di una strada che non è solo un collegamento tra due paesi, ma tra due importanti province”.

“È stata sicuramente positiva la voglia di fare squadra da parte dei politici presenti come richiesto dal comitato, per il raggiungenti dell’obiettivo comune – ha commentato dal comitato Luca Dossi – Siamo tutti consci delle difficoltà e delle criticità intrinseche all’opera. Ma riteniamo fondamentale che tutte le forze in gioco concertino in una condivisione delle strategie per essere tutti coesi e funzionali alla causa”.
“La serata volutamente informale – ha proseguito Dossi – ha favorito il dialogo e la voglia di creare sinergie aldilà dell’appartenenza politica. Questo era il nostro intento e riteniamo di aver raggiunto un primo obiettivo che è quello di sentirci prima di tutto al servizio del nostro amato territorio. Se dovesse essere Anas il futuro soggetto realizzatore, come più volte affermato dai politici, vorremmo che si riesca a mantenere una interlocuzione che ci consenta comunque di sorvegliare continuamente l’evoluzione dei lavori ed essere considerati anche nelle valutazioni di fatto”.

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