L’intervista a Mara Casartelli. Ritorno in casa Starlight Valmadrera

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Mara Casartelli
Mara Casartelli

 

VALMADRERA – Primo tassello importante all’interno del progetto di rilancio della formazione cestistica valmadrerese della Starlight.  Un ritorno a casa per Mara Casartelli (nata a Como residente a Lipomo) con la cestista classe 1993, che già due anni fa aveva giocato con la maglia della società del presidente Pino Scelfo.

Cresciuta nella Comense, approdata poi a Costa Masnaga nelle giovanili ed esordito nella stessa in  serie B, disputando poi sempre a costa il campionato di A3. Un anno in serie A2 a Carugate poi B a Como, Valmadrera e Villasanta. Un ritorno a Valmadrera. Di seguito l’intervista alla giocatrice:

Che ricordi hai della tua prima esperienza di 2 anni fa? “Belli e brutti, come per ogni esperienza vissuta. Belli perché il clima è familiare e mi sono sempre trovata bene con gruppo e dirigenza, brutti perché purtroppo si è conclusa nel peggiore dei modi con una retrocessione, tanto inaspettata quanto forse immeritata, nell’ultima giornata”.

Quali sono le motivazioni di questo ritorno a Valmadrera? “Se dovessi riassumerle in una sola parola sceglierei sicuramente “riscatto”. Riscatto per quello che è stato, per la società e soprattutto a livello personale. L’ambiente è positivo e accogliente, il progetto strutturato e ambizioso mi sono detta: “perché no?””

Il fatto di fare la C ti ha un po’ bloccato nella scelta? “Ti mentirei se dicessi di no. E’ una categoria in cui non ho mai giocato e scendere non è mai bello per nessuno. Vengo però da una stagione un po’ singhiozzante e ho bisogno di riprendere ritmo partita e lavorare sodo per recuperare la piena forma (fisica ma soprattutto mentale). Ho letto l’offerta di Valma come un’opportunità per rimettermi in gioco e riacquistare fiducia”.

Buoni propositi per questa stagione? “Resettare tutto e ripartire da zero.  Cosa speri di ottenere in questa stagione a livello personale e di squadra? A livello personale sicuramente una rivincita. Una rivincita sul campo – che mi ha dato e tolto tanto – e morale, per ritrovare quella passione e quell’energia che purtroppo nella passata stagione sono venute un po’ a mancare. A  livello di squadra mettersi in gioco e dare il massimo. Conoscerci, lavorare insieme e cercare di fare bene e trarre il meglio da questo campionato per me nuovo, ma spero transitorio. Il progetto societario è ambizioso e le premesse lasciano ben sperare ma l’esperienza insegna che le risposte si hanno sempre dal campo. Quindi testa bassa e in bocca al lupo a noi per la prossima stagione”.