“Vivi la vita ballando” si può riassumere con queste parole tratte da un loro cavallo di battaglia il percorso del gruppo nato in Valcamonica, ma con grande seguito anche nel lecchese, dove hanno abbinato concerti e impegno nel sociale.
Il compleanno è stato festeggiato alla grande, nonostante il tempo da… lupi, con un concerto speciale a Nibionno, il luogo dove si erano esibiti per la prima volta.
A fianco del fondatore Dario Canossi si sono esibiti tutti i musicisti che in questa decade si sono alternati sul palco dei lupi tra i quali spiccano Angapiemage Galiano Persico e Davide Billa Brambilla rispettivamente violinista e fisarmonicista di Davide Van De Sfroos e Nadir Giori bassista dei Sulutumana.
Anche in questa occasione il gruppo camuno non ha dimenticato il proprio impegno nel sociale devolvendo parte del ricavato della serata al progetto africano Sololo, che si occupa dell’adozione a distanza di 320 bambini orfani e vulnerabili kenioti, da quando gli anziani del villaggio chiesero aiuto alla comunità internazionale (www.mehala.org)
Ringraziamenti infiniti quelli del leader sul palco alla fine di ogni brano, amici nuovi e vecchi, musicisti, fans accaniti come lo storico “Baffo”, uomo da 151 concerti – ne ha visti più lui che io ama ricordare scherzosamente Canossi – ed il grande amico e sostenitore don Marco Tenderini di Premana per il quale i Luf hanno sempre parole di stima ed ammirazione.
Una scaletta particolare con l’inserimento di brani sparsi in tutto il repertorio da “Ocio al Luf”, passando per canzoni più conosciute come “Africa” e “Vento”. In chiusura due brani tratti dall’ultima fatica del gruppo “I Luf cantano Guccini”: “Il vecchio e il bambino” e “Bologna”.
Chitarre, banjo, violino, baget, fisarmoniche, flauti, un miscuglio musicale tra rock e folk che da dieci anni fa ballare e regala testi mai banali che affondano le proprie radici nella tradizione ma si agganziano all’attualità e all’impegno sociale.