Lecco celebra il “Giorno del Ricordo”, in onore delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata del secondo dopoguerra. Domenica 5 febbraio si terrà una conferenza dal titolo “Foibe ed Esodo”, alle 21 in sala Ticozzi (via Ongania, 4 – Lecco), con relatore Giorgio Siboni, ricercatore presso la cattedra di archivista dell’Università degli Studi di Milano. Siboni presenterà il suo libro “Il confine orientale. Da Campoformio all’approdo europeo” durante l’appuntamento promosso dalla delegazione provinciale di Lecco dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia e dalla delegazione provinciale di Lecco del Comitato 10 febbraio, in collaborazione con il Comune di Lecco.
Venerdì 10 febbraio alle 18.30 si svolgerà invece la cerimonia del Comune e della Provincia di Lecco alla riva Martiri delle Foibe, preceduta da un corteo che partirà da piazza Diaz. All’appuntamento, organizzato sempre in collaborazione con il Comitato 10 Febbraio e l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, parteciperanno il sindaco di Lecco Virginio Brivio e il presidente della Provincia di Lecco Daniele Nava che deporranno un omaggio floreale al monumento.
Domenica 11 febbraio, alle 21, al Teatro della Società di Lecco si svolgerà uno spettacolo teatrale, promosso dal Comune e dalla Provincia di Lecco, dal titolo “Naufraghi nella tempesta della pace. Storia e memorie dei profughi della Venezia Giulia e dell’Istria” e presentato dalla compagnia Coltelleria Einstein.
“Nel Giorno del Ricordo – commenta il Presidente Daniele Nava – vogliamo rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e delle vittime delle foibe, dell’esodo di istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della complessa vicenda del confine orientale. 350.000 italiani abitanti dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia furono costretti a scappare e ad abbandonare terra, case, lavoro, amici e affetti incalzati dalle bande armate jugoslave”.
Il “Giorno del Ricordo” è stato istituito ufficialmente nel 2004 con lo scopo di ricordare gli italiani rimasti vittime nel secondo dopoguerra della tragedia delle foibe e dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati che difendevano con coraggio la loro identità italiana. Questa celebrazione, che segue di due settimane la “Giornata della Memoria” in ricordo delle vittime del nazismo, serve da monito per non dimenticare gli orrori delle guerre razziali del secolo scorso.