OMASCO – E’ stata chiamata “Operazione Riserva” quella che i Carabinieri Reparto Operativo di Como stanno portando avanti dall’alba, riguardo l’inquinamento ambientale e il traffico illecito di rifiuti speciali, in un’area agricola del canturino sottoposta a vincolo ambientale e paesaggistico.
Nello specifico si tratta dello sversamento di enormi quantità di rifiuti speciali, almeno 85.000 metri cubi di materiale, in un’area agricola ricadente nel Comune di Senna Comasco nella località dove si snodano le falde acquifere del bacino idrografico della Valle del Gaggio, una zona utilizzata per fienagione e pascolo animali da latte e carne.
L’attività di sversamento illecito di rifiuti, man mano ricoperti da terra, ha creato, nel tempo, un fronte di terreno inquinato in alcuni punti alto almeno 10 metri.
Nelle prime ore di oggi, 8 luglio, nelle province di Como e Milano, i militari del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Como, hanno quindi dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale Ordinario di Milano su richiesta della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia – nei confronti di 6 persone, di nazionalità italiana.
Di questi, tre sono stati associati in carcere e tre sottoposti agli arresti domiciliari, ritenuti a vario titolo responsabili del reato di attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti speciali (ex art. 452 quaterdecies c.p.). Sono state eseguite, inoltre, perquisizioni personali e locali e sequestrati beni immobili e mobili.
Le indagini sono state iniziate nell’aprile 2019 e hanno avuto la durata di un anno, durante il quale è stato ricostruito in maniera analitica e dettagliata un quadro probatorio. Da questo sono emerse le responsabilità penali di un’impresa edile del comasco che, già nel 2017, era stata sottoposta ad interdittiva antimafia.
L’impresa, molto radicata nel territorio provinciale nel settore dello scavo e movimento terra, sarebbe riconducibile per gli inquirenti a tre imprenditori appartenenti alla stessa famiglia criminale di origine calabrese di Fino Mornasco, tutti associati in carcere.
Le indagini hanno portato anche all’individuazione del proprietario terriero che avrebbe messo a disposizione i fondi agricoli a Senna Comasco(CO), coadiuvando anche l’impresa edile nell’attività criminale di occultamento dei rifiuti con livellamento del terreno. Identificati anche un geologo di Settimo Milanese ed infine un dirigente del Comune di Senna Comasco ora in pensione. Quest’ultimi tre sono agli arresti domiciliari.
Gli esiti investigativi avrebbero tracciato in maniera evidente ed esaustiva l’attività organizzata per il traffico illecito e lo sversamento di rifiuti speciali, perlopiù risultati di scavi di lavori edili e stradali. Secondo quanto rilevato dalle indagini, il dirigente dell’Ufficio Tecnico Comunale di Senna Comasco avrebbe rilasciato permessi di riempimento e livellamento dei campi nonostante le difformità del materiale utilizzato, con l’avallo delle perizie geologiche del professionista incaricato contenenti dati inesatti e completa assenza di controllo e vigilanza specifica.
L’attività d’indagine ha consentito anche il sequestro, finalizzato alla confisca, di 4 autocarri da cava, adibiti a trasporto e movimento terra, e 3 macchine operatrici tra escavatori e pale meccaniche.
Sotto sequestro anche l’intera area agricola,di 4,70 ettari circa, di cui quasi un terzo interessato direttamente allo sversamento di rifiuti.
Tra gli arrestati sottoposti alla misura cautelare in carcere figura un noto pregiudicato, a capo dell’azienda edile, con precedenti penali e condanne. Era già stato arrestato per associazione per delinquere di stampo mafioso e traffico di stupefacenti nell’anno 1994, nell’ambito dell’operazione antimafia della DDA di Milano denominata “La notte dei Fiori di San Vito” e legato alla Locale di ‘ndrangheta di Fino Mornasco.